I medici di base in piazza a Milano: centinaia di “coccarde gialle” protestano
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In corteo con camice bianco, coccarda e mascherine gialle. Per protestare contro l’eccessiva burocratizzazione della professione e “il punto di non ritorno che sta per raggiungere la medicina generale”. I medici di famiglia scendono in piazza e protestano a Milano: i sanitari si sono ritrovati in piazza duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale, e da lì sono partiti in corteo fino ai ‘piedi’ del Pirellone, sede del Consiglio regionale lombardo e della commissione regionale Sanità, dove hanno acceso un paio di fumogeni gialli a chiudere la protesta.
A organizzare la giornata, a cui hanno partecipato oltre 500 sanitari arrivati da tutta la regione, è stato il movimento delle Coccarde gialle, nato in Lombardia negli ultimi mesi e sostenuto, finora, dalle firme di circa 1.200 professionisti, di cui la metà nell’area milanese. “Se una categoria come i medici di famiglia organizza una cosa del genere, è perchè è evidente che le cose nel servizio sanitario regionale non vanno come dovrebbero andare”, dice Fabrizio Marrali, medico di famiglia da 28 anni, tra gli animatori del movimento, che a breve dovrebbe costituirsi in un’associazione. “Ma non siamo né un sindacato né un partito politico”, precisa.
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“Nella battaglia contro il Covid abbiamo perso molti colleghi, per questo abbiamo deciso di iniziare la giornata commemorandoli”, aggiunge Andrea Mangiagalli, un altro degli organizzatori del movimento e della protesta, che rivendica attenzione sul tema della carenza di medici di base in Lombardia. Un problema, questo, già oggi di attualità, e destinato a diventare sempre più importante nei prossimi anni a causa dei progressivi pensionamenti di buona parte dei dottori oggi in servizio: secondo i calcoli del movimento, nei prossimi “5 anni il 40% dei cittadini sarà senza medico di fiducia”.
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Durante la manifestazione è stato quindi rispettato un minuto di raccoglimento accompagnato dalle note del Silenzio. “Stiamo perdendo la sanità pubblica – ha aggiunto una dottoressa che ha partecipato alla protesta – Lasciateci curare i pazienti senza subissarci di compiti amministrativi. Medici di famiglia e guardie mediche sono sempre meno e questo è un problema”.
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