Amazon, sciopero nel magazzino di Piacenza nel giorno del Prime Day- Corriere.it

Sciopero a singhiozzo al deposito Amazon Italia Logistica di Castel San Giovanni, a Piacenza. Oggi, 11 ottobre, infatti, gli addetti incrociano le braccia dalle 9 alle 10 e dalle 12 alle 13. La protesta, indetta da Filcams e Nidil Cgil, Fisascat e Felsa Cisl, Uiltucs e Uiltemp, si verifica volutamente nei giorni del Prime Day, l’evento di vendita a basso costo per i clienti affezionati della multinazionale. I lavoratori del colosso dell’e-commerce, che anni fa fu teatro del primo storico sciopero in occasione del Black friday, stanno partecipando numerosi. Alla prima uscita, quella tra le 9 e le 10, «ho contato 100-150 persone che hanno aderito a questa modalità», racconta all’agenzia Dire Pino De Rosa, sindacalista Ugl. «Si tratta di una adesione convinta. Se avessimo indetto uno sciopero per le ultime due ore del turno si sarebbero potuti fermare anche dipendenti che hanno solo interesse a finire prima; ma chi esce e rientra al lavoro sta proprio manifestando un chiaro disagio e un appoggio alle nostre richieste sindacali».

Ma cosa chiedono i sindacati? Una cifra netta di welfare superiore al 2022 (buoni spesa o buoni benzina), un ticket pasto che salga da sette e otto euro e «Amazon prime gratuito per i dipendenti». Alla mobilitazione si arriva dopo che la discussione con Amazon ha sancito distanze con le disponibilità aziendali; ovvero, un aumento dell’1,1%, «cioè poco meno di 20 euro lordi al mese» calcola l’Ugl, considerando la cifra troppo bassa («L’anno scorso ci diedero anche una tantum da 500 euro…»).«A Castel San Giovanni avevamo un tavolo aperto con la proprietà e le nostre richieste non erano limitate all’aumento salariale», aggiunge Alberto Zucconi, funzionario Filcams e segretario Nidil Cgil Piacenza. Tra le richieste, anche «maggiore attenzione ai problemi di salute e sicurezza e uno stop al continuo ricorso a contestazioni disciplinari per motivi futili e pretestuosi che si registra qui: per aver timbrato un minuto prima del turno o per essere andati alla toilette in due». Il colosso dell’e-commerce però ha detto «no su tutta la linea», spiega ancora De Rosa. E così da ieri è iniziato lo sciopero intermittente: fermate di un’ora comunicate all’ultimo minuto all’azienda. L’obiettivo ora «è tornare ad essere ricevuti dall’azienda: pretendiamo un premio per gli obiettivi che Amazon è riuscita a raggiungere con il sudore della nostra fronte», specifica ancora l’Ugl terziario. «Siamo determinati a costringere Amazon ad una trattativa seria».

Dal canto suo, Amazon fa sapere che rivede «regolarmente le retribuzioni attraverso un processo ben consolidato». E per quanto riguarda il caso di Piacenza, «la retribuzione di ingresso prevista dal Ccnl Commercio è pari a 1655,98 euro. Amazon, grazie alla propria politica di revisione annuale degli stipendi, offre, a partire dal 1º ottobre 2023, una retribuzione di ingresso di 1.765 euro, cioè circa il 7% in più rispetto a quanto previsto dal Ccnl». In attesa del rinnovo del Ccnl, però, già da aprile i lavoratori avevano percepito un Afac, anticipo per i futuri aumenti contrattuali . Per questo Amazon rivendica…