Il buco dell’ozono si richiuderà entro pochi decenni

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Gli sforzi internazionali per riparare il buco dell’ozono hanno funzionato: il sottile strato di atmosfera che difende la Terra dai raggi ultravioletti del Sole, assorbendo la maggior parte della radiazione, si sta rimarginando e sarà tornato ai livelli ottimali entro pochi decenni. A dare la buona notizia è l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite sullo stato dell’ozono stratosferico, un’analisi condotta ogni 4 anni. Il bando dei clorofluorocarburi (CFC: le sostanze chimiche che erodono l’ozono) deciso 36 anni fa ha dato i risultati sperati.

Dai 20 ai 40 anni. I livelli di ozono stratosferico torneranno ovunque a quelli del 1980 (prima che il buco dell’ozono fosse “diagnosticato”) attorno al 2040, con la sola eccezione delle regioni polari, dove il danno era più esteso e la ripresa sarà di poco più lenta: sopra l’Artico si avrà un recupero completo per il 2045 e sopra l’Antartide per il 2066.

Se la politica ascolta la scienza. L’assottigliamento dell’ozono stratosferico era stato annunciato dagli scienziati della British Antarctic Survey nel maggio 1985, sollevando una preoccupazione che aveva portato, soltanto due anni dopo, alla firma del Protocollo di Montreal, un accordo internazionale tra 46 Paesi per la messa al bando dei CFC, composti chimici all’epoca usati come solventi e refrigeranti.

Il patto, entrato in vigore nel 1989, divenne in seguito il primo trattato delle Nazioni Unite a raggiungere una ratifica universale, con l’impegno di 197 Paesi membri. Giuridicamente vincolante, ha portato all’eliminazione del 99% di queste sostanze, che per decenni avevano trovato impiego come propellenti per aerosol nelle bombolette spray e che venivano usate nella produzione di schiume isolanti, di condizionatori e frigoriferi.

Effetto collaterale. Anche se il buco nell’ozono non è tra le principali cause della crisi climatica, la fine della produzione dei CFC ha avuto ricadute positive sul clima, perché queste sostanze sono anche potenti gas serra. Se il loro utilizzo fosse proseguito incontrollato, avrebbero aggiunto un intero grado °C al riscaldamento globale dall’era preindustriale entro la metà di questo secolo.

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