Caso Alberto Genovese, le vittime e l’associazione contro la violenza sulle
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Si sono costituite parti civili le due ragazze che avrebbero subito violenza sessuale a Milano e Ibiza da parte di Alberto Genovese, l’imprenditore finito in carcere un anno fa per gli abusi denunciati da una 18enne durante una festa alla Terazza Sentimento, il suo attico di lusso a pochi passi dal Duomo di MIlano.
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di
Sandro De Riccardis
Nell’udienza preliminare davanti alla gup Chiara Valori, duranta meno di un’ora, oltre alle due vittime si è costituita anche D.i.Re., l’associazione che mette in rete i centro antiviolenza. La gup Valori ha concesso un breve rinvio fino al 28 gennaio per valutare le richieste risarcitorie avanzate dall’avvocato Luigi Liguori, legale che assiste la ragazza di 18 anni che ha denunciato per pirma Alberto Genovese per violenza sessuale.
Così, fino all’udienza del 28 gennaio, i legali dell’ex ‘mago’ delle start up digitali avranno la possibilità di proseguire le trattative con quelli della ragazza che ha denunciato la violenza alla Terrazza Sentimento, a Milano, per arrivare ad un risarcimento, quantificato nell’atto di costituzione come parte civile per diverse centinaia di migliaia di euro. “La difesa deve valutare se c’è la possibilità di aderire alle richieste”, ha spiegato l’avvocato Liguori. La possibilità di versare una somma anche all’altra ragazza, che ha denunciato una violenza nel luglio del 2020 a Villa Lolita, a Ibiza, è sfumata perché le trattative si sono subito interrotte. “La mia assistita – ha concluso Liguori – si è costituita parte civile, indicando tutta una serie di elementi di danno, dai quali si posso evincere delle somme, basta fare i calcoli”. Nei mesi che separano dall’udienza, la difesa dell’ex fondatore di diverse start up dovrà anche decidere se chiedere il rito abbreviato e un’eventuale perizia psichiatrica.
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