Tangenti in Venezuela per costruire case popolari in Sudamerica: sequestrati 42
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L’accusa è di aver pagato tangenti ai dirigenti dell’ente petrolifero venezuelano, la Pdvsa-Petroleos de Venezuela Industrial Sa, per ottenere una commessa da 70 milioni di valore per realizzare un mega progetto di case popolari in Sudamerica. Contesta il reato di corruzione internazionale la procura di Milano nell’ambito del sequestro preventivo da 42 milioni eseguito oggi nei confronti della brianzola Lattonedil spa, specializzata da mezzo secolo in pannelli per l’edilizia con oltre 200 dipendenti e 220 milioni di fatturato. I vertici aziendali avrebbero gonfiato i costi della propria prestazione del 57 per cento per ottenere dei “ritorni”. Corrompendo “pubblici ufficiali venezuelani” per ottenere dalla società partecipata interamente dal governo venezuelano due appalti, il primo del 2013 e il secondo del 2014, sulla “fornitura di pannelli per l’edilizia di tipo “sandwich” per la realizzazione del progetto denominato “Gran Mision Vivienda de Venezuela”.
La tangente era l’un per cento del valore della commessa
Lo si legge nel decreto del gip di Milano Giusi Barbara, eseguito dalla Squadra mobile nell’inchiesta dei pm Storari e Ciardi che vede indagati due amministratori e un dirigente dell’epoca del gruppo brianzolo, Sergio (ad) e Giulietto Bettio (presidente) e il dirigente Fabio Merli, oltre a tre intermediari e un consulente contabile spagnoli e messicani. La prima commessa presa dalla società milanese, come si legge nel decreto di quasi 400 pagine, era di oltre 47 milioni di euro e la seconda di quasi 24 milioni. Stando alle imputazioni, “una somma pari all’1 per cento” del valore delle commesse sarebbe stata versata a Carlos Medina, “dirigente generale dell’area progetti” della società pubblica venezuelana. Mentre un altro 27 per cento del valore degli appalti “è stata corrisposto ad altri pubblici ufficiali venezuelani, tra cui Ower Manrique, all’epoca presidente di Pdvsa Industrial”, la società venezuelana, “attraverso fatture false emesse” da società messicane.
La corruzione tra tra Milano, Spagna, Stati Uniti, Bulgaria e Venezuela
La corruzione internazionale fu stata portata avanti tra Milano, Spagna, Stati Uniti, Bulgaria e Venezuela fino al 2018. “Una somma pari al 7 per cento – si legge ancora – è stata trattenuta da Cladellas e Lujambio (presunti intermediari, ndr) a titolo di mediazione”. E ancora “gli “organi di vertici dell’azienda italiana, la Lattonedil spa di Milano, con un “sistema di pagamenti” ideato da presunti intermediari “sono stati in grado di veicolare oltre 22 milioni di euro (cosiddetti “ritorni”) nelle casse di otto società “fantasma” messicane”, a loro volta “trasferiti ad altri soggetti, non ancora identificati, che in più occasioni nelle conversazioni via mail tra gli indagati sono stati indicati con l’appellativo “lobby”, “gruppo V”, “open doors” (gli “apri porte”) e in modo più significativo come “i venezuelani” o “persone vicine a chi governa il Paese”.
Lattonedil si aggiudicò appalti per affidamento diretto
La società italiana si sarebbe aggiudicata le commesse pubbliche “per affidamento diretto, senza partecipare a un bando di gara pubblico, con fornitura “contrattata a…
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