Expo, a Dubai tutti in coda per conoscere l’Italia tecnologica e «green»

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Arrivare (ed entrare) non è una passeggiata. Per fare ingresso a Dubai dall’estero serve un tampone molecolare e per accedere al sito di Expo 2020 è richiesto un certificato vaccinale o, di nuovo, un tampone molecolare. Eppure già nel primo giorno di apertura, l’Esposizione universale ha iniziato lentamente a popolarsi, raggiungendo nel pomeriggio un bel traffico di visitatori.

Una delle code più lunghe è proprio quella al Padiglione italiano, 3.500 metri quadrati in cui sono presenti i prodotti e le idee di oltre 50 aziende italiane, ma anche di 70 istituzioni partner, 15 Regioni e 30 università. In fila ordinatamente, sotto un caldo difficilmente sopportabile, ci sono soprattutto persone residenti a Dubai, anche se originarie di Paesi diversi (Cina, Filippine, Stati Uniti, Germania, Italia, Olanda). È questa, del resto, la forza attrattiva di questo mercato: essere un hub globale attraverso cui passa tutto il mondo.

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Un Padiglione «circolare»

Ed è per questo che l’Italia ha deciso di presentare, in questa Esposizione universale, il suo volto più innovativo e tecnologico, accompagnato comunque dall’immagine (più nota a livello internazionale) di bellezza, cultura e creatività. A cominciare dalla struttura stessa del padiglione, un’architettura ispirata ai principi di sostenibilità, come spiega Carlo Ratti, uno dei progettisti: «Il padiglione è un esperimento di circolarità, circondato da 70 chilometri di corde da barca, realizzate tramite il recupero di 2 milioni di bottiglie. Il tetto è fatto con gli scafi rovesciati di tre imbarcazioni, che a Expo conclusa, potranno continuare a navigare».

Niente aria condizionata all’interno del padiglione: la struttura è studiata per ottimizzare il ricircolo dell’aria, mentre l’uso dell’antica tradizione del muro a secco permette di mantenere la temperatura fresca all’interno dei cluster.

Il made in Italy in viaggio

Un ideale viaggio per mare, che porta il made in Italy nel mondo, testimoniato dalla presenza a Dubai, nel giorno dell’apertura, del velista Giovanni Soldini (non ci sarà invece a novembre la preannunciata visita del presidente Mattarella). Al mondo marino e all’acqua guardano del resto molte delle tecnologie presenti nel padiglione del nostro Paese: dalle vasche di alga sbirulina di Tolo Green, che trattengono l’anidride carbonica, alle trivelle spaziali progettate da Leonardo, pronte per atterrare su Marte con la missione spaziale europea in cerca di acqua sul Pianeta Rosso.

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