Incidente Mottarone, le salme delle vittime israeliane rientrano in patria: tra
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Tanta commozione all’arrivo delle salme dei cinque cittadini israeliani rimasti uccisi nella tragedia del Mottarone all’aeroporto di Milano Malpensa, prima di una breve cerimonia e prima del rientro in patria. Sul piazzale dell’Area Cargo dell’aeroporto internazionale i parenti di Amit Brian, la moglie Tal Peleg, il piccolo Tom di due anni e i suoi bisnonni, Barbara Cohen Konisky e Itshak Cohen: sono i nomi delle cinque vittime della tragedia della funivia caduta domenica. L’unico sopravvissuto della famiglia è Eitan, cinque anni, che è ricoverato in ospedale. Con loro i rappresentanti della comunità ebraica, tra cui il segretario generale Alfonso Sassun. Alle spalle ufficiali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. L’aereo per Israele è decollato da Malpensa poco prima delle 13, dopo lo straziante l’ultimo saluto dei familiari, tra cui la zia del piccolo Eitan, figlio maggiore dei Brian, unico sopravvissuto. Aya Biran, in lacrime, ha toccato le bare prima che venissero caricate. Domani saranno celebrati i funerali in Israele.
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dalla nostra inviata
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La bandiera di Israele è accanto a quella italiana sulle cinque bare, anche su quella, piccola e bianca, del piccolo Tom. Alla commozione si unisce il dolore anche per quanto sta emergendo dalle indagini, con i tre fermi nella notte. “Siamo contenti dell’impegno della magistratura per fare luce sull’accaduto, per noi questo è molto importante. Adesso chiediamo chiarezza e che tutta la verità venga fuori al più presto possibile”. Così all’Adnkronos il presidente della Comunità ebraica di Milano. Che poi ha aggiunto, nel messaggio letto a Malpensa: “Amit, ricordo bene il nostro primo incontro quattro anni fa, quando sei arrivato a Milano. Oggi siamo qui, per salutarti, non doveva andare così”. Anche l’unico sopravvissuto della famiglia, Eitan di cinque anni, è stato ricordato nelle parole della comunità ebraica, in israeliano. Lo ha seguito il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane Noemi Di Segni e l’ambasciatore di Israele in Italia Eydar Dror, il quale ha ringraziato le istituzioni italiane: “grazie alla Regione Piemonte, alla Regione Lombardia, per la vicinanza, grazie alle forze dell’ordine e alle città di Torino, Milano e Roma, per il supporto”. A seguire una preghiera è stata letta dal rabbino capo di Milano Alfonso Arbib.
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