I capodogli hanno comportamenti esclusivi, quasi come nelle tribù umane

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C’è una specie al mondo, divisa in clan, che conta migliaia d’individui, con un proprio dialetto e comportamenti culturalmente appresi. Una specie senza gambe né mani, che non vive nelle città o nelle foreste, ma in uno sconfinato spazio acqueo. E che con noi umani ha in comune un grande cervello (in proporzione al corpo), l’istinto di cooperazione e la mobilità.

Stiamo parlando del capodoglio (Physeter macrocephalus), oggetto di studi dalle rivoluzionarie implicazioni antropologiche, riassunti su Royal Society Open Science dal biologo Hal Whitehead, della Dalhousien University (Canada).

Famiglia allargata. I clan di capodogli sono composti da diverse famiglie matrilineari di circa 10 femmine adulte con i loro figli. Cacciano cefalopodi a grandi profondità, per cui qualche femmina adulta resta sempre in superficie con i piccoli di tutte, che può anche allattare senza distinzioni. I capodogli praticano la caccia organizzata e la difesa collettiva contro le orche. Hanno vari momenti ludici, come inseguirsi per gioco o nuotare affiancati, dandosi colpetti con i loro dorsi, una specie di grooming per rafforzare i legami sociali (quello che nelle scimmie riguarda la pulizia reciproca del pelo). Non avendo mani dal pollice opponibile e presa di precisione, ma pinne, il capodoglio non ha sviluppato il cervello a causa della manipolazione di oggetti, ma in virtù dei rapporti sociali, della memorizzazione dei compagni, dei luoghi e delle tecniche di caccia. E soprattutto grazie al suo sistema di eco localizzazione, con cui anche comunica.

Evitare gli stranieri. Nei capodogli la cultura si fonda sui dialetti, come principali marcatori di appartenenza a un clan e ha una importanza tale che se in uno spazio di mare s’incontrano due clan diversi questi non si capiscono, non interagiscono fra di loro evitandosi del tutto. Come se fossero due specie distinte. Questo nonostante siano geneticamente della stessa specie.

Così vicini, così lontani. In ogni clan di capodogli vengono tramandate per tradizione culturale le rotte e l’attaccamento ad aree a ridosso di coste e isole. Ma i clan che si ritrovano confinanti, anziché assomigliarsi nella comunicazione, si differenziano ancora di più rispetto a quelli che vivono lontani, in modo da enfatizzare la loro appartenenza ai diversi gruppi.

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