Poche aziende alimentari mantengono le «promesse ecologiche»
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Le aziende italiane hanno fatto solo 5 promesse sugli imballaggi in plastica, nessuna mantenuta (due infrante, due ambigue e una fissata per il 2025). Per quanto riguarda Ferrero, invece, le promesse sono otto, delle quali solo una mantenuta, relativa all’aumento dell’utilizzo di rPet (ovvero plastica riciclata) negli imballaggi secondari, e 5 future.
Imballaggi riciclati per dire addito alla plastica
In linea con l’ambiziosa recente direttiva Ue Single Use Plastics (che, ad esempio, blocca la distribuzione di oggetti in plastica usa e getta come sacchetti, posate e cannucce), in un terzo delle promesse documentate nell’indagine, le aziende si sono impegnate a includere nelle loro confezioni una quantità maggiore di plastica riciclata. La direttiva dell’Ue, infatti, prevede un obiettivo preciso per incorporare entro il 2025 il 25% di plastica pet riciclata ed entro il 2030 il 30% in tutte le bottiglie.
Alcuni piccoli progressi sono stati fatti: 16 delle 24 aziende che ad oggi avevano promesso di averlo già fatto hanno portato a casa il risultato positivamente. Ferrero, per esempio, ha iniziato ad aumentare la quantità di pet riciclata usata negli imballaggi secondari già nel 2010. Coca-Cola Hbc, azienda svizzera che imbottiglia la Coca-Cola, ha lanciato una bottiglia fatta al 100% da pet riciclata per quattro dei suoi marchi di acqua nel 2019, a un anno da quando l’aveva annunciato. Soltanto 19 delle 98 promesse, poi, riguardavano l’impegno a ridurre la quantità di plastica usata per il packaging o quella prodotta ex novo.
Altri studi sulle dichiarazioni verdi
Le cifre raccolte da DW e i suoi partner sono in linea con quelle di altri studi sull’argomento: nel 2021 l’Unione europea ha svolto un’indagine sulle “dichiarazioni verdi” nei siti web aziendali di alcune realtà dell’abbigliamento, della cosmesi e degli articoli per la casa, e ha scoperto che il 42% delle dichiarazioni erano probabilmente esagerate, false o fuorvianti.
Degli obiettivi prefissati, alcuni erano più stratagemmi di marketing che veri e propri miglioramenti. Un caso per tutti è quello del birrificio belga Anheuser-Busch InBev, l’azienda che produce birre come le americane Budweiser, Corona e Beck’s. Nel 2017, AB InBev ha annunciato di essersi impegnata a proteggere «100 isole dall’inquinamento marino da plastica entro il 2020». In pratica, l’azienda ha organizzato 214 eventi una tantum di pulizia delle spiagge in 13 Paesi, e poi ha dichiarato quegli impegni un successo un anno prima della scadenza prevista.
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