Milano, Ferragamo apre Portrait, polo del lusso e dell’alta hôtellerie
[ad_1]
Per ben tre decadi i milanesi all’indirizzo di corso Venezia 11 hanno visto solo un grande portone chiuso, che il primo dicembre aprirà i battenti scoprendo la riqualificazione dell’ex seminario arcivescovile convertito in hotel e polo del lusso. Il gruppo Ferragamo aprirà qui Portrait Milano, hotel con 73 camere, di cui 20 suite, Spa, ristoranti, bar e boutique. Il maestoso cortile interno, che si incontra superato il portale barocco di Francesco Maria Richini, sarà aperto anche su via Sant’Andrea 10 a formare la piazza del Quadrilatero – questo il nome scelto come omaggio alla moda -, che con i suoi oltre 2.800 metri quadrati diventerà un luogo di ritrovo per cittadini e turisti.
Il palazzo è stato il seminario più antico in Europa, secondo nel mondo, costruito nel 1564 con una posizione strategica e centrale nel Quadrilatero fashion del capoluogo lombardo. Nei secoli è stato convitto durante l’impero di Maria Teresa d’Austria, prigione ai tempi di Napoleone, ospedale per i soldati di Radetsky. Poi venne ristrutturato da Piero Portaluppi nel 1967 e divenne atelier dell’architetto Mario Bellini negli anni Ottanta.
Portrait è il giovane brand dell’ospitalità di lusso del gruppo Lungarno, che fa capo alla famiglia Ferragamo, con due strutture attive a Firenze e Roma. «Abbiamo voluto trovare una location unica e al contempo restituire a Milano questo luogo come nuova destinazione – ha raccontato visibilmente emozionato Leonardo Ferragamo, presidente di Lungarno Collection –. È stata una operazione complessa e ambiziosa, in un luogo ricco di storia che dal passato profondo si proietta nel futuro». Grazie al supporto di amministrazione comunale e Curia. E aggiunge: «L’ospitalità ha ispirato la nostra famiglia da tanti anni, perché abbiamo sentito questo settore vicino alla moda. Portrait nasce proprio da una visione che vuole esaltare le caratteristiche, la qualità e gli aspetti storici dei luoghi prescelti». Leonardo Ferragamo e Valeriano Antonioli, ceo del gruppo, non si sbottonano sui numeri. L’edificio è in affitto e ha richiesto ingenti investimenti di ristrutturazione. Ma il budget non è ancora definitivo, complici i rincari delle materie prime e della manodopera dell’ultimo periodo.
Il progetto è curato da Michele De Lucchi e per gli interni da Michele Bönan. A ideare l’esperienza offerta nella ristorazione sarà Identità Golose dello chef Andrea Ribaldone, che gestirà direttamente i bar e i ristoranti del lato nord, che includono anche un giardino.
«Porteremo la vita contemporanea dentro un luogo antico – ha detto l’architetto De Lucchi – per mettere insieme il passato con il presente. Viviamo in un Paese straordinariamente ricco di storia che offre grandi opportunità di trasformare gli edifici antichi in luoghi della contemporaneità».
[ad_2]
Read More: Milano, Ferragamo apre Portrait, polo del lusso e dell’alta hôtellerie