La produzione industriale sale a luglio, cala sul trimestre

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Un progresso di quattro decimali rispetto al mese precedente (dopo due cali consecutivi) e un calo dell’1,4% su base annua. Senza infamia e senza lode il dato di luglio della manifattura italiana, la cui produzione mostra segnali di difficoltà senza però manifestare un brusco rallentamento. Certo è che l’osservazione dell’output registrato dall’Istat evidenzia un altro “film” rispetto a quanto si vede dal lato del fatturato.

Se lo scatto dei ricavi, da mesi ormai in progresso a doppia cifra, dipende in larga misura dalle tensioni inflattive che si scaricano sui listini, nella produzione la misurazione è neutra rispetto ai prezzi, si guarda alle quantità, ai volumi prodotti. Che presentano infatti un trend decisamente meno dinamico.

A pesare è certamente l’impennata dei prezzi dell’energia, che costringe molte aziende a rivedere i cicli produttivi, rallentando l’output quando i costi diventano improponibili. Come è accaduto ad esempio a numerose fonderie, che per la prima volta nella loro storia hanno deciso di anticipare le ferie proprio a luglio per sfruttare prezzi di gas ed elettricità meno tesi ad agosto, previsione che per la verità è purtroppo stata smentita dalla realtà. Stop che in effetti ha contribuito a frenare il dato della metallurgia, peggior settore tra quelli monitorati dall’Istat.

Così, aggiungendo l’ultima rilevazione, nella media del periodo maggio-luglio il livello della produzione diminuisce dell’1,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Tra i settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive si segnalano la
fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,0%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,3%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+2,8%). Le flessioni più ampie si registrano nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-8,1%), nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-6,8%) e nella fabbricazione di prodotti chimici (-3,8%).

Segnali di rallentamento visibili ad ogni modo anche altrove nelle ultime rilevazioni, ad esempio nel mercato del lavoro. Con l’Istat a registrare a luglio 22mila occupati in meno rispetto al mese precedente mentre in parallelo Inps registra un balzo di oltre 45 punti per la Cassa Straordinaria nei primi sette mesi dell’anno.

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