Crisi Wärtsilä, nuovo incontro al Mise il 7 settembre
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Nella corsa contro il tempo per far ritornare la multinazionale Wärtsilä sulla sua decisione di fermare la produzione nel sito di Trieste dove vengono realizzati motori 4 tempi per la cantieristica navale, arriva una nuova convocazione al Mise. I l Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha infatti convocato per il 7 settembre un nuovo incontro per discutere della crisi della decisione della multinazionale di concentrare la produzione a Vaasa, in Finlandia, lasciando in Italia solo le attività di ricerca e sviluppo, vendita, project management, sourcing, assistenza, formazione. Il nuovo incontro che sarà presieduto dal ministro stesso e a cui sono stati invitati azienda, parti sociali e Friuli Venezia Giulia, arriva dopo una lunga fase di proteste. La decisione comporterà infatti 450 esuberi diretti, oltre a quelli dell’indotto che potrebbero portare questa cifra a supere i 700.
Dalla Regione fanno sapere che «la richiesta del tavolo, avanzata dallo stesso governatore, Massimiliano Fedriga, è stata immediatamente accolta dal ministro. Regione e rappresentanti dei lavoratori hanno avuto uno scambio di vedute sull’evolversi della vicenda. Da parte dell’amministrazione del Friuli Venezia Giulia è stato ribadito il pieno appoggio alla difesa dei posti di lavoro e di una sede industriale strategica per l’economia regionale e nazionale».
I sindacati valutano positivamente la nuova convocazione per proseguire il confronto sulla vertenza e auspicano che l’incontro si focalizzi sul tema della continuità produttiva e occupazionale del sito triestino. Negli scorsi giorni ci sono state diverse manifestazioni indette da Cgil, Cisl e Uil e ce ne sarà una nuova questo sabato a Trieste, a cui sarà presente anche il governatore Fedriga.
Le proteste stanno creando difficoltà nelle consegne e generando nuove tensioni tra le parti e i fornitori, in particolare con la Daewoo che attende la consegna di 12 motori navali diesel. Da sabato scorso la nave coreana Uhl Fusion è infatti in rada nel porto di Trieste e sta chiedendo una procedura di autoproduzione per bypassare lo sciopero dei lavoratori e caricare i 12 motori direttamente senza l’aiuto né dei tecnici di Wartsila Italia né dei portuali del porto di Trieste. Dopo un incontro in prefettura i sindacati hanno chiesto che la soluzione dei problemi commerciali tra Daewoo e Wartsila sia legata al ritiro dei licenziamenti da parte della multinazionale finlandese. «Siamo tutti preoccupati per il destino delle 450 famiglie e di quelle dell’indotto, che è stato messo a rischio dall’iniziativa aziendale di Wartsila e quindi siamo tutti impegnati a consentire in qualche modo il mantenimento dei posti di lavoro», ha spiegato il prefetto di Trieste, Annunziato Vardè, che ha incontrato Fim, Fiom e Uilm e successivamente, in due tavoli separati, Ugl e Usb sulla vertenza. «La preoccupazione riguarda il futuro delle famiglie dei lavoratori, una prospettiva di cui ci si occuperà anche nel tavolo al Mise del 7 settembre».
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