Caro bollette, industria cosmetica: +35% per tutta la filiera
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Non solo fonderie, ceramica e tessile: l’onda d’urto del caro energia si fa sentire anche sull’industria cosmetica. L’associazione di categoria Cosmetica Italia stima per le aziende un sovraccosto energetico superiore al 35%, un incremento molto pesante e trasversale a tutta la filiera – che vale quasi 17 miliardi di euro tra industria cosmetica (11,8 miliardi), materie prime (1 miliardo), macchinari (366 milioni) e imballaggi (3,8 miliardi) – la quale, dopo la pandemia, si trova a dover affrontare una nuova sfida che rallenta la tanto attesa ripartenza.
Il caro bollette, infatti, si aggiunge ai rincari dovuti alle forti tensioni sulle materie prime e alla difficoltà di approvvigionamento: si parla di un +18% per materie prime cosmetiche e packaging; mentre è di poco più di 11 punti percentuali l’aumento derivante dalla trasformazione e produzione di cosmetici. Le imprese con orientamento commerciale-distributivo, invece, subiscono maggiormente l’incremento dei costi di logistica, vicino al 10%.
SPECIALE ONLINE / Il dossier “caro-bollette”
Tutto questo, unito all’incognita mondiale della guerra Russia-Ucraina, ha spinto Cosmetica Italia ha rivedere al ribasso le previsioni di crescita per quest’anno e per il prossimo: il settore chiuderà il 2022 con un fatturato in crescita del 2,7% a quota 12,1 miliardi di euro, tornando comunque sui livelli pre-crisi del 2019, e continuerà con il segno positivo anche nel 2023 (+3,3%). Tuttavia le stime fatte a gennaio vedevano aumenti ben più elevati: del 6,5% per il 2022 e del 6,6% per il 2023.
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