Salone del Mobile, affluenza superiore alle attese e pieno di ordini per le

Una sensazione analoga è quelle di Carlo Boffi, socio della Fratelli Boffi, azienda specializzata nell’arredo classico contemporaneo: «L’affluenza è inferiore all’ultima edizione prima del Covid. Secondo me siamo attorno al 30% in meno di visitatori. Ma abbiamo portato a casa molti contatti e devo dire che i visitatori mi sono sembrati più concreti e interessati», spiega.

Lunghe code e incontri B2B

L’entusiasmo è palpabile e va davvero al di là dei numeri: «Il nostro obiettivo principale era tornare a fare la nostra fiera, guardare in faccia i clienti e stringere loro la mano – dice Albino Celato, fondatore e ceo della veneta De Castelli –. Ma stiamo anche lavorando moltissimo, siamo tornati quasi ai livelli del 2019: mancano Cina e Russia, ma tutti gli altri clienti sono arrivati. In genere al salone noi non facciamo ordini, eppure abbiamo appena concluso un contratto importante con Dubai».

Sorpreso per le lunghe file fuori dallo stand è anche il ceo di Molteni&C, Marco Piscitelli: «Lo ammetto, ero scettico sul numero di visite che avremmo avuto, ma mi sono dovuto ricredere: non solo sono arrivati moltissimi clienti, ma inoltre non ricordo un Salone con così tanti incontri in cui si fa veramente business». Lo stand di Giorgetti ha registrato circa 1.500 ingressi al giorno: «Più del 2019 – spiega il ceo Del Vecchio –. Forse quest’anno li abbiamo registrati con più regolarità, ma in ogni caso è un numero importante e inoltre abbiamo lavorato in modo eccellente».

La presenza internazionale

E poi c’è il tema dei Paesi rappresentati, sia tra gli espositori (il 27% dall’estero), sia tra i visitatori, con una presenza molto più elevata rispetto al passato di Paesi come l’India, la Corea del Sud e il Brasile. Merito anche del lavoro svolto in collaborazione con l’Agenzia governativa Ice: «È evidente questo momento di ripresa – dice il presidente di Ice Carlo Ferro –. C’è una grandissima voglia di ripartire, soprattutto dall’Europa e Stati Uniti e una parte del mondo asiatico e il nostro impegno contribuisce a creare un evento commerciale a tutto tondo, con 600 buyer e giornalisti di tutto il mondo, che restituisce tantissimo anche alla città».

Confcommercio ha infatti stimato un indotto di 247 milioni di euro generato su Milano da questa manifestazione, ancora inferiore (del 10% circa) rispetto a quello calcolato nel 2019, ma con una presenza di circa 386mila persone, in linea con i livelli pre-pandemia. Fino a ieri, alla mostra Re-Generation organizzata dalla rivista Interni alla Statale erano stati registrati 136mila ingressi, mentre 30mila erano quelli per l’evento all’Orto Botanico. Numeri destinati a crescere, come gli 80mila visitatori stimati agli eventi del distretto Isola.