Il pay-per-wash delle lavatrici debutta sul mercato: il bucato diventa servizio

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Non è un prodotto ma un servizio, come quello che offrono gli operatori telefonici sugli smartphone dove ti abboni, prendi il dispositivo e paghi la Sim ogni mese. In questo caso in cambio di una quota mensile fai il bucato. Il servizio si chiama WashPass, lo ha annunciato Haier ed è una novità per i il mondo del mercato consumer. In pratica, è una lavatrice in abbonamento, un pay-per-wash mutuato dal pay-per-use che imperversa in gran parte dell’economia digitale. Dove però la vera novità è tecnologica.

La macchina di Haier usa delle cartucce speciali per pulire, è connessa e ci puoi dialogare con lo smartphone. Ma da sola sa quello di cui ha bisogno.

La superlavatrice 

«Tutto vero ma la vera novità è che non usa un detergente di quelli che trovi al supermercato – spiega al Sole 24 Ore Gianpiero Morbelli, head of grands & IOT Haier Europe – bensì un concentrato delle componenti chimiche di base».

La macchina non è una normale lavatrice di quelle che trovi nei negozi ma un modello costruito ad hoc. È progettata per scegliere gli ingredienti in base al tipo di bucato e nelle quantità giuste. Un sistema di computer vision trasmette le informazioni e suggerisce anche quale programma usare. «Abbiamo calcolato – aggiunge Morbelli – che in questo modo raggiungiamo una efficienza superiore al 70% rispetto a una lavatrice tradizionale. Inoltre, non c’è scarto, nel senso che pescando le componenti chimiche che servono per quel tipo di bucato si risparmia in termini di ecosostenibilità».

Costo mensile in base all’uso

Il risparmio è quindi sull’efficienza del lavaggio, tiene a precisare il manager. L’elettrodomestico infatti essendo connesso, ordinerà in automatico le cartucce di detergente e si occuperà di chiamare il tecnico in caso di manutenzione. Il costo prevede una quota fissa intorno a 80-100 euro e poi una fee mensile in base all’uso che potrebbe essere di 10-20 euro a seconda dei lavaggi. Mentre la lavatrice è l’equivalente di una macchina di fascia medio-alta con carico da 10 chili. «Le prestazioni sono superiori ai detergenti normali e c’è anche l’elemento dell’attenzione all’ambiente», osserva Morbelli che lascia intendere di volere puntare sulle nuove generazioni che hanno dimostrato di avere per certi prodotti una idea della proprietà e del possesso diversa da quella diciamo della generazione X.

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