Stellantis, i sindacati: no passi indietro su gigafactory e servono investimenti
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Decisione su Termoli a marzo
Dal canto suo, Carlos Tavares ha rassicurato: Termoli resta al momento la migliore candidata alla gigafactory di produzione batterie elettriche in Italia, terza in Europa dopo quelle di Francia e Germania. L’amministratore delegato del gruppo Stellantis lo ha detto durante l’incontro con i sindacati al termine del sopralluogo.
Da fonti sindacali si apprende che Tavares non ha confermato l’investimento della gigafactory sul sito di Termoli, riservandosi di fornire i dettagli durante la presentazione del piano industriale del gruppo, prevista per l’inizio di marzo 2022. Termoli, avrebbe detto Tavares complimentandosi per i livelli degli standard di qualità e sicurezza aziendali, è il sito idoneo per il piano di rilancio, complice la presenza di porto, ferrovia e autostrada e la posizione geografica strategica. Al confronto, durato circa un’ora e 10 minuti, hanno partecipato le Rsa di Cis, Uilm, Fiom e Ugl.
I rappresentanti sindacali hanno espresso timori per la possibile perdita d livelli occupazionali, domandando al Ceo accompagnato dal suo team e dal direttore di stabilimento Davide Guerra, chiarimenti circa le prospettive per il futuro dei lavoratori. A queste domande, si apprende sempre da fonti sindacali, Tavares non avrebbe risposto.
Fiom: serve piano di rilancio per Mirafiori
«Ci fa piacere sentire l’amministratore delegato del gruppo Stellantis dichiarare che farà in modo che le stelle del gruppo continuino a brillare, vogliamo però far presente che le stelle a Torino non brillano più da molto tempo in quanto siamo entrati nel quindicesimo anno consecutivo di utilizzo degli ammortizzatori sociali e che da quando il nuovo gruppo ha preso vita abbiamo visto nel nostro territorio la chiusura di una fabbrica e la riduzione dell’occupazione». È il commento di Edi Lazzi, segretario generale della Fiom torinese.
«Per fare brillare la stella torinese – osserva – serve un piano di rilancio corposo di Mirafiori che preveda produzioni che arrivino a 200.000 unità all’anno per la Carrozzeria, volumi che porterebbero lavoro anche alle Presse da anni in sofferenza». Lazzi invoca soluzioni di lungo periodo anche per altre lavorazioni e «nuove assunzioni per ridurre l’età media dei lavoratori che è di 54 anni: un modo per migliorare la produttività degli impianti e quindi anche l’abbassamento dei costi di produzione richiamati dallo stesso Tavares. Solo così quella stella potrà davvero iniziare a brillare e dare prospettive concrete per il nostro territorio».
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