Big data in ripresa, ma l’azienda ideale resta ancora lontana
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Il Covid-19 ha spinto il digitale in Italia? Un luogo comune con tante, troppe eccezioni. Così non è stato nelle aziende, in generale, ma la buona notizia è che già nel 2021 ci sono segnali positivi. Lo si vede nell’ambito digitale più promettente per il futuro del business, l’uso dei Big data, come si evince dall’Osservatorio Big Data & Business Analytics del Politecnico di Milano.
La ripresa dopo la pandemia
«L’emergenza sanitaria ha rallentato le scelte delle aziende in ambito gestione e analisi dei dati. I dati 2020 sono stati più bassi rispetto a quanto previsto lo scorso novembre: 1,78 miliardi di euro (+4% rispetto al 2019), contro un valore stimato pari a 1,815 miliardi di euro», si legge. «Tuttavia, nel 2021 si evidenzia una marcata crescita – dice Carlo Vercellis, responsabile scientifico dell’Osservatorio -. Cresce del 13% la spesa delle aziende italiane in soluzioni e servizi di gestione e analisi dei dati, superando i 2 miliardi di euro. Aumentano le aziende che hanno avviato sperimentazioni in ambito advanced analytics».
Attenzione, «non possiamo tuttavia dire colmato quel gap tra le aziende che sono già a buon punto nella valorizzazione dei dati e quelle ad inizio del percorso». Si evidenzia persino un digital divide preoccupante, dato che i ritardatari «hanno perso ulteriore terreno a causa della pandemia», aggiunge Vercellis.
Gli investimenti delle aziende
Nel dettaglio dei dati, la spesa in software si conferma l’ambito più rilevante in termini di crescita assoluta (+17%). Tra le singole voci di spesa, con tassi di crescita superiori al 30%, ci sono le piattaforme di data governance e le piattaforme di data science & AI. Seguono le soluzioni di data visualization e reporting. I servizi di cloud pubblico sono sempre più diffusi. Oltre un quinto degli investimenti in analytics avviene tramite servizi di public & hybrid cloud. Un dato superiore del 21% sull’anno prima. Assicurazioni, manifatturiero e il comparto telco & media sono i settori che crescono più della media. In linea con il mercato o con tassi di crescita leggermente inferiori ci sono nell’ordine le utility, il mondo bancario, il comparto Gdo/retail, l’ambito Pa/Sanità e infine i servizi.
Il (difficile) cammino dell’innovazione
Quasi quattro aziende su dieci mostrano una diffusa immaturità nella gestione dei dati e rispondono oggi, tramite la funzione It e con strumenti poco efficienti, soltanto a esigenze tradizionali, di integrità e sicurezza dei dati. Le restanti organizzazioni si stanno muovendo, adottando nuove tecnologie o identificando figure di responsabilità in quest’ambito. Sul piano dell’innovazione, il segnale più interessante è che nel 2021 aumenta il numero di aziende che inizia a lavorare con gli advanced analytics. Strumenti di intelligenza artificiale che, analizzando lo storico di dati e trovando correlazioni tra loro, sono in grado di prevedere il futuro e dare consigli operativi al business. Quattro aziende su dieci dichiarano di avere progetti operativi almeno in alcune funzioni aziendali, anche se nella maggior parte…
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