Il gas del Canada ha “un’anima” made in Italy

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C’è anche la società italiana Sicim nel gruppo di aziende che si è aggiudicato quattro maxi commesse in Canada per un valore complessivo di circa un miliardo di dollari. Si tratta di lavori in aree climaticamente e geograficamente complesse per la realizzazione di infrastrutture finalizzate al trasporto di prodotti petroliferi e gas.

L’internazionalizzazione si fa sentire anche sui conti: per il 2021, infatti, il gruppo prevede di raggiungere un fatturato di 600 milioni di euro con un Ebidta di 65 milioni. La sua ramificazione a livello mondiale conta 7.500 dipendenti e l’investimento in ricerca si attesta sui 3 milioni di euro annui.

Interventi complessi

L’azienda di Parma opera da anni in Canada, anche grazie alla storica collaborazione con il gruppo Ledcor, e in questo caso si occuperà della sezione Icy Pass: una parte del tratto Spread 8 West & Icy Pass (55 km di gasdotto da 48 pollici) che a sua volta rientra nel CoastalGasLink Pipeline Project. Quest’ultimo è un intervento che fornirà il gas naturale attraverso la British Columbia settentrionale all’impianto di liquefazione gas che si sta costruendo vicino a Kitimat, sull’Oceano Pacifico, da dove Lng Canada lo esporterà verso i mercati globali. Inizialmente trasporterà 60 milioni di metri cubi al giorno di gas naturale per poi arrivare a pieno regime a 140 milioni di metri cubi al giorno.

A Sicim tocca quindi quella che è considerata la parte più complessa dell’opera, che attraversa l’area più a ovest delle Montagne Rocciose, un territorio impervio, caratterizzato da condizioni geologiche e da un’orografia impegnative, con strettoie innevate per gran parte dell’anno. L’azienda italiana deve operare su 26 sezioni particolarmente impegnative, di cui 10 con una pendenza superiore al 30% e per superare questo dislivello, utile al trasporto dei materiali e del personale, è stata prevista l’installazione di due funivie lunghe 1,5 chilometri. Nel periodo di massima attività saranno impiegati circa 1.000 addetti e saranno frantumati oltre 500mila metri cubi di rocce.

I lavori sono appena iniziati mentre il completamento meccanico dell’intero gasdotto è previsto per fine 2022.

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