Trivelle, il Governo stringe sul piano per le aree idonee ma la maggioranza è

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Il piano stabilisce quindi che cosa succederà nelle aree che risulteranno idonee rispetto alla griglia di criteri individuati. Nelle zone oggi prive di titoli minerari, si legge nella bozza, sarà, per esempio, possibile dopo il Pitesai presentare nuove domande solo se finalizzate alla ricerca di giacimenti di gas. Riprenderanno, poi, anche i permessi di ricerca vigenti o in fase di proroga. E proseguiranno sia gli iter per conferire nuove concessioni sia le attività di quelle già esistenti.

Il piano specifica inoltre che cosa accadrà nelle concessioni improduttive stabilendo, tra l’altro, che, se lo sono da più di 7 anni, bisognerà procedere con la chiusura dei pozzi e con le attività di ripristino.

E nelle aree non idonee come ci si muoverà? Anche su questo fronte, la road map del governo è molto chiara. In quelle oggi prive di titoli minerari, non si accetteranno nuovi permessi e le zone oggi aperte, sia in mare che a terra, saranno riperimetrate per escludere le aree non idonee. Per i permessi di prospezione vigenti (che durano un anno non prorogabile e non prevedono la perforazione di pozzi), arriverà invece la mannaia. Come per le domande di ricerca o in fase di proroga: se ricadono totalmente in aree non idonee saranno revocati o riperimetrati se confliggono solo parzialmente.

C’è, poi, il capitolo delle concessioni vigenti o in fase di proroga: qui la linea è invece quella di valutare caso per caso con un’analisi costi/benefici in modo da verificarne la sostenibilità economica.

Insomma, l’elenco finale delle zone idonee sarà il risultato di un puzzle composito che, chiarisce il Piano in premessa, riguarderà comunque solo 15 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto): l’area terrestre sarà pari al 42,5%, mentre le attività autorizzate in mare rinvieranno all’11,5% del perimetro complessivo delle zone marine aperte (quelle, cioè, in cui è possibile cercare o coltivare idrocarburi).

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