Cani prelevati con una scusa a Marmirolo: «Mi hanno mentito, li rivoglio»

Un carrozziere denuncia due rappresentanti di un’associazione animalista. «Falsa la segnalazione di maltrattamenti, era un dispetto della mia compagna»

MANTOVA. «Mi hanno mentito, una ha detto di essere una guardia zoofila, l’altra una veterinaria: era tutto falso e mi hanno portato via i miei due cani». Nei giorni scorsi un cinquantenne di Marmirolo ha denunciato due volontarie dell’associazione “Zoofili cremonesi”: l’accusa è di aver preso in consegna gli animali, che ora si trovano nel canile di Cremona, senza averne diritto.

Nel testo della querela, il cinquantenne, che di professione è carrozziere, ricostruisce nel dettaglio l’accaduto. «Le due donne mi hanno messo in agitazione – racconta – dicendo di conoscere persone importanti che potrebbero rovinarmi e quindi, di fatto, costringendomi a consegnare i cani. Mi hanno riferito di aver ricevuto una segnalazione riguardo presunti maltrattamenti e li hanno caricati su un furgone. Non solo, sempre minacciando conseguenze peggiori, hanno voluto che firmassi un foglio in bianco».

Come raccontato ai carabinieri, in realtà a contattare il canile di Cremona, a fine luglio, era stata la compagna dello stesso carrozziere: lei stessa ha ammesso di averlo fatto per ripicca dopo una lite. Un’invenzione, non c’era nulla di vero. I cani non sono mai stati maltrattati. Un dispetto tra fidanzati ha dato il via a un vicenda che con tutta probabilità finirà in tribunale.

«Attraverso il mio avvocato – riferisce il cinquantenne – abbiamo scritto all’associazione “Zoofili cremonesi” chiedendo di restituire immediatamente i cani ma non abbiamo ricevuto risposta». Pochi giorni dopo è scattata la denuncia.

Il caso è seguito da vicino da una seconda associazione animalista cremonese che sta supportando la battaglia del carrozziere beffato: «La nostra paura è che il foglio fatto firmare in bianco venga utilizzato per far ammettere al proprietario dei cani qualcosa che non ha fatto. Ma riusciremo a fare giustizia. Non si capisce in base a quale principio degli sconosciuti si sentano in diritto di prendere in custodia degli animali, così, senza uno straccio di prova dei maltrattamenti. Seguendo questa logica, basta una segnalazione di un vicino di casa per far sì che gli animali domestici vengano letteralmente rapiti».

«Io ho sbagliato, sono stato preso alla sprovvista – dice ancora il proprietario dei cani –. È successo tutto molto in fretta, non ho avuto il tempo di ragionare. Quelle due donne hanno mentito e di questo dovranno rispondere. Ma a me interessa prima di tutto riavere i miei cani. Sto vivendo come in un incubo».