Cingolani: «Emissioni di carbonio giù del 55% nei prossimi nove anni»

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Secondo il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani «dobbiamo installare 70 gigawatt di rinnovabili nei prossimi 9 anniper raggiungere l’obiettivo di decarbonizzare del 55%». Il piano è stato spiegato durante la presentazione del report del Gestore dei servizi energetici (in collaborazione con il Sole 24 Ore), evento con oltre 2.200 iscritti.

«Considerando che sinora sono stati installati 0,8 gigawatt all’anno – ha detto Cingolani – c’è un fattore 10 di efficienza che dobbiamo recuperare. Questo è un salto enorme, stiamo lavorando e poi dovremo partire con il repowering e le nuove aste ad una media di 8 gigawatt all’anno: sarà una maratona da correre con il ritmo dei 100 metri».

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Budget e bandi

Altro punto importante sono budget e tempi per i bandi. «Il ministero dell’Ambiente, come gli altri ministeri, finora aveva un budget limitato di 1,5 miliardi l’anno perlopiù di spese fisse, adesso con il Pnrr si tratta di spendere circa 16 miliardi l’annoe non nella modalità spese fisse ma in modalità di grandi progetti internazionali», ha detto Cingolani. Inoltre, per quanto riguarda i bandi legati al Recovery fund, «dopo il 30 giugnosi potrà iniziare».

Fondi per 15 miliardi

Ecco i principali numeri emersi dal rapporto Gse relativo al 2020. Oltre 15 miliardi di euro destinati alla promozione della sostenibilità, dei quali 11,9 per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, 1,1 miliardi per l’efficienza energetica e per le rinnovabili nel settore termico, 1 miliardo dedicato ai biocarburanti. Sono inoltre 1,3 miliardi di euro i proventi delle aste di CO2 nell’ambito del meccanismo europeo Ets (Emission Trading Scheme).

«La pandemia ha contribuito a rafforzare la consapevolezza dell’importanza dello sviluppo sostenibile e dell’urgenza di mettere in campo tutti gli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi ancora più impegnativi che l’Europa ha reputato di darsi», ha dichiarato il Presidente del GSE, Francesco Vetrò, sottolineando che «la transizione energetica costituisce la chiave principale per superare il momento storico così complesso». Ecco perché. Nonostante gli impatti delcoronavirus, il Gestore ha favorito nel 2020 l’attivazione di nuovi investimenti, pubblici e privati, nel settore della green economy per circa 2,2 miliardi mentre l’energia elettrica generata da fonti rinnovabili e i risparmi energetici indotti dagli interventi di efficientamento incentivati hanno evitato l’emissione in atmosfera di 42 milioni di tonnellate di CO2, pari al consumo di 109 milioni di barili di petrolio.

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