Le Borse di oggi, 25 aprile. L’economia Usa rallenta, l’inflazione no: i mercati

MILANO – Il Pil americano frena nel primo trimestre dell’anno, si ferma al +1,6% dal +3,4% confermato per il quarto trimestre 2024 e ben sotto le attese del consensus che erano intorno al 2,4-2,5%. D’altra parte, però, il dato sull’inflazione Pce è aumentato nel primo trimestre del 2024 al tasso annualizzato del 3,4% e il dato ‘core’, quello depurato dai prezzi energetici e dei prodotti alimentari, è cresciuto del 3,7%, contro attese per un dato al 3,4%. Domani arriverà il dato dei prezzi per le spese personali, quello cui guarda con maggiore attenzione la Fed, intanto i segnali hanno fatto rallentare decisamente Wall Street e chiudere in rosso l’Europa. Secondo gli investitori, si allontana ancora la prospettiva di riduzione del costo del denaro: un taglio non ci sarà prima di dicembre, indica l’andamento degli swap che registrano il rallentamento economico in presenza di una inflazione persistente.

Nella prima parte di giornata, a dettare il ritmo dei mercati era stata la trimestrale di Meta. Avevamo questa tornata di conti trimestrali come quella in cui i mercati vogliono vedere i risultati degli investimenti in Ia da parte delle Big Tech, e da questo punto di vista la relazione sugli utili della holding di Facebook preoccupa. Vendite più deboli del previsto nel trimestre in corso e maggiori spese in conto capitale sono il mix che non piace al mercato. A deludere è la previsione di ricavi tra i 36,5 e i 39 miliardi di dollari, con il punto intermedio della forchetta leggermente sotto i 38,2 miliardi di dollari del consensus. “Anche se Meta impiegherà l’Intelligenza artificiale, al momento non sembra essere il maggior beneficiario della sua adozione”, ha sintetizzato alla Bloomberg Jack Ablin, chief investment officer di Cresset Wealth Advisors.

Ragionemanti che si son fatti sentire già in Asia con Tokyo in netto ribasso dopo tre sedute positive (-2,1%). Yen osservato speciale in attesa delle mosse della BoJ, ai minimi dal 1990. Nel pomeriggio è atteso il Pil americano, anche in questo caso guardato da vicino dalla Federal Reserve (che aspetta domani i dati dell’inflazione Pce) per orientare le prossime scelte sui tassi. Intanto dal bollettino della Bce emerge la previsione “che l’inflazione oscilli intorno ai livelli attuali, per poi diminuire fino a raggiungere l’obiettivo del 2 per cento il prossimo anno”. L’Eurotower manterrà i “tassi restrittivi finché necessario” con un “approccio orientato dai dati”, ribadendo che “non seguirà un percorso fissato di riduzione” del costo del denaro che il mercato si aspetta da giugno. Dalle tensioni in Medio Oriente, ammonisce il bollettino, e dalla dinamica dei salari permangono rischi per l’inflazione, ma le pressioni dovrebbero attenuarsi.

Su Piazza Affari, tra gli altri si registrano i conti di Stmicroelectronics che ha visto dimezzarsi l’utile netto nel trimestre e ha abbassato le stime annuali su fatturato e margini.