“Cambiare le abitudini e consumare energia quando c’è il sole”
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L’energia rinnovabile condivisa costa meno. E questa, in un periodo in cui le bollette sono un incubo, è un’ottima notizia. A questo proposito a Cesena è nata la prima comunità solare. A parlarne è Giampiero Piraccini, magazziniere di lavoro e grande appassionato di energie rinnovabili. Fu uno dei primi, infatti, a installare un impianto fotovoltaico sul tetto. “Ora tutti parlano di Cer, comunità energetiche rinnovabili – spiega Piraccini – ma l’antenato delle Cer sono le Comunità Solari ideate nel 2010 dal professore Leonardo Setti. Il principio è lo stesso: i cittadini si uniscono in una comunità, tra di loro qualcuno ha l’impianto fotovoltaico, altri no. Il 60% di ciò che producono quelli con il fotovoltaico e non riescono a consumarlo viene rimesso in rete a disposizione degli altri. La media nazionale dice che i 2/3 viene rimesso in rete. E’ uno scambio, virtuale, ma uno scambio che può ridurre lo spreco che ogni anno fa lo Stato spendendo 7 miliardi di euro per trasportare energia da una parte all’altra d’Italia. Se si impara che ogni volta che c’è una produzione, un impianto fotovoltaico, ci dev’essere qualcuno altro pronto a pochi chilometri, o quanto meno in zona, a prenderla, si riduce moltissimo lo spreco”.
Negli ultimi mesi Giampiero Piraccini ha spedito un centinaio di mail per spiegare alle associazioni e alle organizzazioni pubbliche il sistema vincente. “Siamo partiti a febbraio e siamo 4 famiglie anche se all’associazione Comunità Solari siamo iscritti in 12 – continua Piraccini – L’ostacolo sono le 400 euro che vanno spese all’inizio. In cambio viene dato uno smartmeter con credenziali per accedere e capire quanta disponibilità di energia rinnovabile c’è a Cesena. A chi riesce a consumare energia rinnovabile con il fotovoltaico vengono riconosciuti 25 centesimi, mentre a chi la produce vengono dati 15 centesimi. Bisogna cambiare le abitudini ed essere pronti a consumare l’energia di giorno quando c’è la luce, il sole. Sono piccole accortezze che servono per far funzionare bene la comunità solare. Si può arrivare a risparmiare moltissimo, ma soprattutto i soldi “guadagnati” dall’uso o dalla produzione vengono restituiti sotto forma di buoni spendibili ovunque, in supermercati o dai benzinai. E’ un modo intelligente per risparmiare e utilizzare l’energia che qualcuno produce in più e che verrebbe persa”.
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