Ripulire la Grande isola di plastica del Pacifico vale la fatica?

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Lo scorso settembre, l’ultima evoluzione del progetto The Ocean Cleanup – l’organizzazione no-profit ambientalista olandese da tempo impegnata nello sviluppo di tecnologie per combattere l’inquinamento da plastica – ha dimostrato, in un test nelle acque occupate dalla Grande isola di plastica del Pacifico, di essere in grado di raccogliere fino a 18 tonnellate di plastica in un singolo “rastrellamento” di questo fortice di spazzatura fluttuante.

Ora la macchina mangia-rifiuti, una rete chilometrica sospinta da parte a parte da due navi, è pronta per affrontare una rimozione sistematica della Great Pacific Garbage Patch, l’isola di plastica grande 3 volte la Francia che le correnti hanno formato tra le Hawaii e la California. Il punto – affrontato in un approfondito articolo pubblicato sul New Scientist – è: ne vale davvero la pena?

No: rischiamo danni peggiori. Nonostante le migliori intenzioni della no-profit, eliminare quello che è ormai divenuto un triste simbolo dell’Antropocene potrebbe essere, ora che l’abbiamo creato alterando per sempre gli ecosistemi, un’impresa poco utile; non solo, persino dannosa. È la conclusione apparentemente controintuitiva cui sono giunti, dopo diversi anni di studi, scienziati dell’ambiente e biologi marini, e per almeno quattro diverse ragioni che qui proviamo a sintetizzare.

1. Nulla possiamo contro le microplastiche. Il “Sistema 3” di The Ocean Cleanup consiste in una barriera fatta di rete, lunga 2,2 km e profonda 4 metri, trainata alle estremità da due navi che si muovono a bassa velocità: i rifiuti di plastica vengono incanalati verso un’area centrale detta “zona di ritenzione” dove la plastica è raccolta, per essere poi depositata su una nave e stipata in appositi container destinati ad impianti di riciclo.

Benché questa tecnologia sia in grado di ripulire l’area di un campo di calcio ogni cinque secondi, rimuovere i rifiuti più grossi e consistenti degli 1,8 migliaia di miliardi di pezzi che si stima formino la Grande isola di Plastica del Pacifico non risolverà il problema della microplastiche, ciascuna di meno di 5 millimetri di larghezza, che potrebbero costituire il 94% dei rifiuti di questa chiazza di spazzatura.

Ormai decine di studi scientifici dimostrano che sono proprio questi microframmenti…

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