«Altre 3 settimane di cassa integrazione»

Si ferma ancora Mirafiori. Ieri, primo giorno di lavoro dopo una lunga sosta, tra Cig e festività, dal 18 dicembre al 13 gennaio, Stellantis ha comunicato agli operai che il nuovo anno comincerà nel segno della cassa integrazione.
L’annuncio di altre tre settimane di ammortizzatori sociali, reso noto da Fiom Cgil e dalla Uilm, non arriva come un fulmine a ciel sereno, visto che lo stabilimento ha rallentato la produzione nell’ultimo trimestre del 2024, allontanandosi dal traguardo delle 100 mila vetture (ne sono state assemblate circa 80 mila), ma assopisce le speranze di rilancio che si reggevano sul debutto della 500 elettrica nel mercato nordamericano. Per ora le ipotesi di salita produttive sono rinviate al futuro.

I 2.260 operai delle Carrozzerie infatti interromperanno il lavoro sulle linee della 500e e di Maserati dal 12 febbraio al 3 marzo. Un altro lungo stop riconducibile, secondo la versione fornita da Stellantis ai sindacati metalmeccanici, alla necessità di adeguare i flussi produttivi delle vetture assemblate, al transitorio andamento della domanda di mercato.
«Il 2024 non poteva iniziare peggio di così. Dopo lo stop per un intero mese a cavallo dell’anno, ecco che arriva la nuova comunicazione di cassa integrazione — spiega Edi Lazzi, segretario della Fiom Torino —. Sono numeri inquietanti, tanto più alla luce dello sbarco nel mercato statunitense della 500 elettrica. Mirafiori è in agonia, è necessario darle ossigeno con nuove produzioni. Questo è un altro segnale che mi fa sostenere che abbiamo fatto bene con Fim e Uilm, a scrivere il documento unitario per il rilancio di Mirafiori e dell’automotive in generale».
 
La produzione a singhiozzo, su due turni fino a metà febbraio, e il ritorno al ricorso agli ammortizzatori sociali spingono i sindacati a chiedere un sostegno economico per i lavoratori in cassa integrazione. «Con il 2024 siamo entrati nel diciassettesimo anno consecutivo di utilizzo degli ammortizzatori sociali in Carrozzeria. Questo vuol dire che gli operai hanno perso decine di migliaia di euro di stipendio nel corso di questo lunghissimo tempo. Ecco perché abbiamo chiesto all’azienda, senza al momento ricevere risposta, di integrare economicamente il differenziale retributivo», ha detto Gianni Mannori responsabile Fiom Cgil per lo stabilimento di Mirafiori.

«Ci attiveremo da subito per chiedere un incontro all’azienda per capire come mai il 2024 è iniziato in sofferenza — dichiarano Luigi Paone, segretario generale Uilm di Torino, e Gianluca Rindone, coordinatore Carrozzerie di Mirafiori per la Uilm —. Il nostro obiettivo è gestire al meglio la fermata produttiva delle Carrozzerie e trovare delle soluzioni in grado di tutelare il reddito di lavoratrici e lavoratori, come il loro ‘distacco’ in altre realtà del gruppo Stellantis».

La preoccupazione per il futuro è condivisa anche dalla Fim Cisl. Spiega Igor Albera, responsabile Mirafiori per la Fim: «Speravamo in un inizio del nuovo anno molto diverso, con una crescita della produzione sospinta anche dal mercato Usa dove sta per debuttare la 500 elettrica». Il…