Siamo riusciti a parlare con una megattera (ci siamo detti “ciao!”)

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Un paio di anni fa vi avevamo raccontato dei tentativi di un’equipe di ricerca di imparare il linguaggio delle balene usando un algoritmo, con lo scopo ultimo di riuscire un giorno ad avere una conversazione con un cetaceo. Ebbene, pare che ce l’abbiamo fatta, anche se non usando i metodi previsti: lo racconta uno studio pubblicato su PeerJ e che riferisce di una “conversazione” avuta dal team guidato da Brenda McCowan della University of California, Davis con una megattera di nome Twain. Gli argomenti? A questo livello non ci siamo ancora arrivati: per ora il team è riuscito a scambiarsi un “ciao”.

“Ciao, megattera!”. Come molti cetacei, le megattere parlano (o meglio cantano) in continuazione: i loro richiami sono alla base della loro complessa vita sociale, e servono sia alla comunicazione tra genitore e figlio sia per quella tra adulti – vi avevamo parlato delle loro canzoni qui. Il team della UC Davis ha collaborato con la Alaska Whale Foundation e persino con il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence, l’organizzazione di ricerca che si occupa di studiare la vita al di fuori de nostro pianeta) per mettere in scena la conversazione tra Twain e… gli altoparlanti di una barca, sulla quale si trovava l’intero team. Il natante ha raggiunto il largo della costa dell’Alaska e ha lanciato un contact call, un tipo di richiamo che viene usato per stabilire un primo contatto tra due megattere e che equivale di fatto a un nostro saluto.

“Ciao, barca!”. Twain ha risposto quasi subito, si è avvicinato alla barca e ha cominciato a nuotarle intorno. Il team ha così ripetuto il suo richiamo, cambiando ogni volta l’intervallo di tempo tra un suono e l’altro. Twain ha reagito da par suo, rispondendo a ogni richiamo e rispettando anche le pause stabilite dagli umani: se la barca lanciava due richiami a cinque secondi di distanza l’uno dall’altro, anche la megattera attendeva lo stesso tempo. Secondo il team, è un segnale che l’animale stava ascoltando e rispondendo – e probabilmente, aggiungiamo noi, pensando a quanto noiosa fosse una conversazione fatta di soli “ciao!”. Per arrivare a chiacchierare seriamente con le megattere la strada è ancora lunga, ma con Twain abbiamo fatto un primo passo forse decisivo.



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