Le Borse di oggi, 26 settembre. I mercati non vedono la fine della stretta

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MILANO – La crescita dei rendimenti dei bond continua a tenere sulle spine i mercati mondiali. Negli Usa i Treasury e il dollaro salgono sulle aspettative che il rialzo dei tassi di interesse ancora non sia terminato. Nella stessa direzione anche i titoli di stato europei. Dopo che ieri il bund ha toccato i massimi da 11 anni, oggi tutti i rendimenti dei titoli europei continuano a crescere, con il Btp che in avvio di mattinata è a quota 4,7%, record da ottobre 2022 e vicino ai massimi da dieci anni. Tutte indicazioni che indeboliscono i listini lungo tutta le seduta, con gli inidici che terminano tutti in calo. Seduta debole anche in Asia, con Tokyo che ha chiuso a -1,11%.

Wall Street amplia i cali

Wall Street amplia le perdite con il persistere delle preoccupazioni per i rialzi prolungati dei tassi della Fed e per le rinnovate pressioni inflazionistiche derivanti dall’aumento dei prezzi del petrolio. A pesare sul sentiment, anche il ritorno dell’incubo shutdown, con l’alert di Moody’s Investors Service secondo cui uno shutdown di Washington rappresenterebbe un evento “credit negative” per il Paese.
Il Dow Jones perde lo 0,88%, lo S&P 500 l’1,08% e il Nasdaq cede l’1,31%.

Effetto-tassi sul dollaro, ai massimi da dieci mesi

Corre il dollaro e si attesta sui livelli più alti degli ultimi dieci mesi, sulla scia dell’approccio ‘falco’ della Fed che ha fatto salire i rendimenti dei Treasury Usa e stimolato la domanda per il biglietto verde. L’indice del dollaro si mantiene intorno a 106. Nella riunione di settembre, la banca centrale statunitense ha mantenuto i tassi di interesse invariati ma ha segnalato un altro aumento dei tassi prima della fine dell’anno e per il prossimo ha annunciato meno tagli dei tassi di quelli precedentemente indicati. Nel frattempo, il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha osservato che la banca centrale probabilmente si sta avvicinando al punto in cui potrà mantenere i tassi stabili, anche se a un livello più alto di quello a cui il mercato è abituato. Gli investitori ora attendono i dati di oggi sulla fiducia dei consumatori statunitensi e sulle vendite di case per avere ulteriori indizi sullo stato dell’economia. Il dollaro ha raggiunto i massimi pluriennali rispetto all’euro (cambio a 1,0599), alla sterlina (1,2187) e allo yen (148,85).

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