Conoscere la carne bovina: il 16 settembre via al festival a Castel Goffredo

Un evento per diffondere il valore della carne rossa degli allevamenti mantovani e lombardi, difenderla da «attacchi ingiustificati e fake news» e promuovere un consumo più consapevole, allargato anche ai tagli meno pregiati.

Si terrà sabato 16 settembre alle 19 al Parco Amici Miei il primo “Festival della carne rossa lombarda”, organizzato dal Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina, che ha presentato l’iniziativa a San Giorgio nella sede dell’associazione che riunisce 432 allevamenti, la maggior parte dei quali nel mantovano. A tenere a battesimo la rassegna c’era anche l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi, che ha colto l’occasione per annunciare la creazione di un tavolo istituzionale in Regione Lombardia dedicato proprio alla carne rossa, «che partirà entro metà ottobre e dovrà far sedere insieme tutti gli attori della filiera, dagli allevatori alla parte commerciale e della grande distribuzione».

Quella del 16 settembre sarà una serata finalizzata a fare comunicazione attraverso diversi strumenti – dalle parole al sapore – e a far arrivare messaggi direttamente al cliente finale.

«Sarà un momento conviviale rivolto a famiglie e consumatori. Si parte con un aperitivo informativo durante il quale racconteremo valore, qualità e trasparenza della nostra carne, per poi arrivare alla cena», ha spiegato il presidente del consorzio Primo Cortelazzi. Nel parco Amici Miei, infatti, sarà allestita una tensostruttura da mille posti, cinquecento dei quali sono già prenotati (ci si può iscrivere su www.festivaldellacarnerossa.it). Il menu elaborato dallo chef mantovano Alessandro Bianchini e servito in tavola dagli studenti del corso di ristorazione e cucina dell’istituto Ial di Viadana, impiega, in ottica anti-spreco dall’antipasto fino ai secondi, diversi tagli di carne bovina con particolare attenzione a quelli meno conosciuti e considerati minori.

Durante la serata sarà, poi, possibile scoprire in diretta le informazioni sulla carne nel piatto, dai metodi di allevamento ai controlli sanitari, fino alle accortezze adottate per garantire il benessere degli animali. La conferenza stampa di ieri, infatti, è stata l’occasione per presentare il nuovo disciplinare di prodotto pensato per stringere un legame tra allevatori e ristoratori, garantendo così maggior trasparenza al cliente su ciò che mangia. Per ogni ristorante o agriturismo che aderirà verrà rilasciato un qr code che permetterà al cliente di visualizzare una sorta di “carta d’identità” del piatto a base di carne che ha ordinato.

«Con questa iniziativa chiudiamo un percorso iniziato anni fa attraverso la sensibilizzazione delle aziende e coinvolgendo i punti vendita, strumenti preziosi di contatto con il cliente che ci danno il polso di ciò che si aspetta il consumatore», ha aggiunto Cortelazzi.

«Produrre carne in Italia sta diventando insostenibile economicamente. Rischiamo di passare dal 60% di importazioni al 100%. È paradossale perché i nostri allevatori sono i migliori per qualità ed etica», ha concluso Beduschi.