Le Borse di oggi, 23 agosto. I listini Ue chiudono positivi con Wall Street.
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Le Borse europee chiudono in positivo con Wall Street, nonostante i dati deludenti degli indici Pmi – sul settore dei servizi in particolare – arrivati dalla Germania. Un fattore che, a giudicare dalla reazione dei mercati, suggerisce estrema cautela alla Bce sulle prossime mosse: gli investitori vedono così in allentamento la presa di Lagarde sull’economia, che sta pericolosamente scricchiolando proprio nel Paese più “pesante” dell’Unione. Nelle ultime sedute le azioni avevano beneficiato di un recupero del comparto tecnologico ma ora guardano all’atteso simposio di Jackson Hole, con i banchieri centrali: venerdì è il giorno di Powell (Fed) e della stessa Lagarde (Bce) dai quali si attendono lumi su prospettive economiche e tassi. Nel frattempo, come calcola il Financial Times su dati Refinitiv delle prime tre settimane di agosto, è un mese che si è portato via 3mila miliardi di capitalizzazione alle borse globali, con il fantasma della crisi economica e finanziaria cinese a pesare insieme all’innalzamento del costo di finanziamento negli Usa. L’indice Msci globale è così indirizzato al peggior mese dallo scorso settembre.
Chiusure in calo per i rendimenti dei titoli di Stato
Chiusura di seduta in calo a 164 punti base per lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il rendimento del decennale italiano in calo di 13 punti intraday al 4,16% sul mercato secondario. Il rendimento del Bund arretra di 12 punti al 2,52%. In apertura il differenziale Btp-Bund si attestava a 168 punti. Il rendimento dei Bonos spagnoli è in calo di 14 punti al 3,53%, e quello dei decennali della Grecia cede 10 punti al 3,81%.
L’euro chiude poco mosso
L’euro chiude poco mosso e resta sui minimi raggiunti nelle ultime settimane dopo che i verbali della riunione della Fed di luglio hanno suggerito che la banca centrale statunitense potrebbe alzare nuovamente i tassi in presenza di un significativo rischio di rialzo dell’inflazione. A pesare anche i dati Pmi dell’Eurozona, che hanno mostrato che l’attività nel settore dei servizi è scesa e mentre è proseguita la contrazione della produzione manifatturiera. La moneta unica passa di mano a 1,0848 dollari (+0,08%) ed è in calo sullo yen a 156,37 (-0,77%). Anche il dollaro arretra sulla valuta nipponica a 144,62 (-0,83%).
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