Abbronzatura poco sana: perché si deve difendere la pelle dal sole
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Estate: sole, mare e abbronzatura. Ma mentre pensate alla tintarella, pensate anche alla salute della vostra pelle? Meglio ricordarsi, infatti, che proprio perché la cute è la nostra prima linea di difesa di fronte al mondo, è anche molto fragile: sono circa 3.000 le malattie che possono colpirla e perché accada basta che si spezzi l’equilibrio delicato su cui si regge.Ecco perché prenderci cura della pelle è importante, ora più che mai visto che l’ambiente attuale non è più quello dei nostri antenati e ci sono sempre più nemici da combattere, dagli inquinanti nell’aria alle sostanze chimiche con cui veniamo in contatto.
Difendersi dal sole. Il sole è uno dei peggiori nemici della pelle: «L’esposizione solare è cambiata nei secoli e oggi è maggiore, complice l’irraggiamento più persistente ma anche le abitudini di vita e i contesti socio-culturali differenti», osserva Ketty Peris, presidente della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST). «Oggi piace essere abbronzati e così, nonostante gli avvertimenti circa la loro pericolosità, tanti continuano ad abusare dei lettini abbronzanti. Fanno altrettanto male le vacanze mordi e fuggi, in cui il tempo per diventare scuri è poco, e si tende a non proteggersi. Il risultato sono le scottature: quando la pelle è esposta al sole i raggi ultravioletti provocano danni che sono continuamente riparati, ma se si esagera la cute non riesce a farlo e ci si scotta». Le conseguenze vanno dall’invecchiamento cutaneo precoce ai tumori e l’unico modo per evitarle è esporsi al sole con cautela, proteggendosi: per la sintesi della vitamina D sono sufficienti pochi minuti a pelle scoperta; dimenticare la protezione solare invece può essere pericoloso.
Quali creme solari e come usarle. Come scegliere le protezioni solari? «Almeno la prima volta e specialmente se c’è una malattia cutanea, come la dermatite o l’acne, sarebbe consigliabile chiedere al dermatologo», risponde Angelo Valerio Marzano, docente di dermatologia e direttore dell’Unità di Dermatologia del Policlinico di Milano. «Chi per esempio ha la pelle sensibile e tendenza allergica dovrebbe preferire filtri fisici, che hanno un minor potere allergizzante; chi ha la cute grassa può trarre giovamento da prodotti con filtri Uva e Uvb ma che lascino passare la luce blu che ha effetti benefici sull’acne; chi soffre di vitiligine può giovarsi di una protezione alta nei confronti dei raggi Uva e media per gli Uvb (gli Uva sono i più abbondanti e presenti tutto l’anno, accelerano l’invecchiamento perché alterano le fibre di sostegno della pelle; gli Uvb hanno più energia, penetrano a fondo e sono i responsabili dell’abbronzatura ma anche di eritemi e scottature,…
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