Btp, come scegliere tra Italia, Futura, Valore, «Green» e tradizionali: la guida
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Btp, le alternative possibili
Btp al centro dell’interesse dei risparmiatori. E non soltanto perché con la fine dell’era dei tassi di interesse a zero (o negativi), i titoli del debito pubblico italiano sono tornati ad offrire rendimenti interessanti, che nel caso dei bond con scadenza a 10 anni si aggirano attualmente intorno al 4,2%. Ma anche perché si tratta di uno strumento flessibile, che il Tesoro ha saputo adattare alle diverse esigenze dei risparmiatori. Con il lancio ormai imminente (se ne parlerà ai primi di giugno) dei Btp Valore — i nuovi Btp a cedola crescente — salgono a 4 le tipologie di Buoni del Tesoro disponibili sul mercato. I Btp «tradizionali» a cedola fissa, che possono avere scadenza compresa fra i 3 e i 50 anni, i gettonatissimi Btp Italia, con rendimento agganciato al tasso di inflazione italiana, i Btp Futura, la cui remunerazione è invece connessa alle prospettive di crescita del Pil italiano e, appunto i nuovi Btp Valore. Cui si aggiungono i Btp Green, la cui raccolta è finalizzata al finanziamento di progetti di sviluppo sostenibile.
Btp tradizionali, a breve-medio termine e a lungo termine
In realtà la prima categoria, quella dei Btp «tradizionali» si può suddividere in due: quella dei titoli a breve-medio termine (da 3 a 5 anni) e quella dei titoli a lunga scadenza, dai 10 anni in su. Emissioni tecnicamente identiche ma che si comportano in modo differenziato in occasione di un rialzo (o ribasso) dei tassi di interesse di mercato). Vediamole dunque da vicino, queste diverse tipologie che costituiscono altrettante opzioni di scelta per i risparmiatori. Senza dimenticare che i Btp costituiscono l’architrave del sistema del debito pubblico italiano e che il Mef prevede emissioni lorde complessive di titoli a medio lungo termine in un intervallo tra i 310 ed i 320 miliardi di euro nel solo 2023.
Btp Italia, le emissioni a quota nove, la decima verso il rimborso
Sono nove, attualmente, i Btp Italia con rendimento agganciato al tasso di inflazione italiana (e rivalutazione di cedola e capitale) quotati al Mot di Borsa Italiana, il mercato telematico dei titoli di Stato. Una decima emissione, ancora in essere sarà rimborsata il 22 maggio prossimo. Con il boom di un’inflazione a doppia cifra che ad aprile, nonostante il lieve calo degli ultimi mesi, è risalita all’8,3% non stupisce che il rendimento annualizzato delle cedole dei Btp Italia si collochi, per l’appunto intorno all’8%. Più nel dettaglio i rendimenti effettivi netti vanno dal 6,99% del Btp Italia con scadenza novembre 2023 all’8,36% del bond che sarà rimborsato nell’aprile 2024, fino all’8,04% dell’emissione a scadenza giugno 2030. Si tratta di cedole-monstre destinate a calare via via che il tasso dell’inflazione italiana tornerà a convergere verso quel 2% che è l’obiettivo di stabilità dei prezzi della Bce. Un traguardo che al momento non sembra all’orizzonte. à dunque probabile che, almeno per i prossimi 24 mesi, a fronte di un tasso di inflazione superiore al 3-4% la cedola dei Btp Italia continuerà ad essere più corposa di quella dei Btp…
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