L’orca che ha (forse) adottato un piccolo delfino

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Nell’agosto del 2021, Marie-Thérèse Mrusczok stava navigando al largo dell’Islanda su una barca per il whale watching. Mrusczok è una ricercatrice del West Island Nature Research Center, ed è la fondatrice della no profit Orca Guardians, che si occupa di ricerca e conservazione delle orche. Dal 2011 studia i pod islandesi (i gruppi familiari in cui si organizzano le orche), e la loro interazione con le altre specie di cetacei dell’area.

Un paio di estati fa, è stata proprio una di queste interazioni a colpirla: un’orca femmina nuotava (in basso, il video) in compagnia di un cucciolo di globicefalo (Globicephala melas), un delfino che vive nelle stesse acque e che è spesso in competizione proprio con le orche. Ora Mrusczok ha pubblicato lo studio relativo a quell’incontro, e al destino dell’improbabile coppia, sul Canadian Journal of Zoology.

Mamma o nonna? Lo studio documenta il primo caso mai osservato di un’orca che si prende cura del cucciolo di un’altra specie. Perché non c’è dubbio che l’animale si stesse comportando come una madre surrogata con il piccolo globicefalo, proteggendolo e aiutandolo a nuotare. Il cucciolo, però, era in cattive condizioni di salute e particolarmente malnutrito, e nel corso delle osservazioni l’orca non ha mai dato segno di accorgersene e di provare a nutrirlo.

Secondo Mrusczok c’è una spiegazione anche a questa “mancanza”: l’orca, chiamata Sædís, è un esemplare anziano e, nei nove anni durante i quali la ricercatrice l’ha studiata da vicino, non ha mai avuto un figlio, probabilmente perché è troppo vecchia per produrre latte. In altre parole, Sædís stava “facendo la mamma” al meglio delle sue possibilità, che però non si sono dimostrate sufficienti per salvare il cucciolo: quando l’orca è stata nuovamente avvistata, nel 2022, era da sola, ed è probabile che il globicefalo sia morto.

LA TEORIA DEL RAPIMENTO. Rimane il mistero del come e perché un’orca abbia “adottato” il cucciolo di un’altra specie. La spiegazione più semplice è che l’animale si fosse perso o fosse stato in qualche modo costretto a separarsi dal pod, e che Sædís abbia deciso di adottarlo (il perché bisognerebbe chiederlo a lei).

L’altra ipotesi è che il cucciolo sia stato rapito. Orche e globicefali si scontrano spesso nelle acque islandesi, e la dinamica degli scontri è sempre la stessa: le orche attaccano, i globicefali le respingono, le orche si allontanano per un po’, poi ritornano all’attacco.

Secondo Mrusczok, è possibile che in queste occasioni Sædís stesse cercando di arrivare ai cuccioli per “rubarne” uno, e che alla fine ci sia riuscita.



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