Cambi ai vertici dei consorzi di bonifica: Minelli al “Terre dei Gonzaga”

Ribaltoni e accordi sul filo di lana, intrighi e mosse machiavelliche: le elezioni dei consorzi di bonifica potrebbero fare impallidire le corse politiche più accese. Ad animare il confronto le associazioni agricole e le fazioni al loro interno, con il fuoco amico spesso più pericoloso di quello avversario. Ieri mattina due consorzi, il Garda Chiese e il Terre dei Gonzaga in Destra Po, hanno scelto chi li guiderà per i prossimi cinque anni, i consiglieri del Navarolo erano riuniti in consiglio mentre scrivevamo, il consiglio dei Territori del Mincio si riunirà, invece, questa sera. Percorso senza ostacoli per il Garda Chiese, che ieri mattina ha nominato presidente Aldo Bignotti, imprenditore agricolo di Cavriana in quota Coldiretti. Al suo fianco, in qualità di vicepresidenti, Alberto Ferrari (Coldiretti) e Guido Nicolini (Confagricoltura). La scelta non ha sorpreso nessuno: sui nomi c’era condivisione da tempo. «So che dovrò abbandonare un po’ il mio lavoro in azienda – dice Bignotti a caldo – ma la proposta di candidarmi è arrivata da più parti e ho accettato. L’ho fatto anche perché sapevo che mi sarei trovato a guidare un consorzio sano, grazie al lavoro svolto con serietà, negli anni passati, da Gianluigi Zani. Siamo in un periodo complicato, prima di tutto per la mancanza di acqua, che ci fa cominciare il 2023 un pochino zoppi e per il costo dell’energia elettrica, che penalizza le imprese (e il consorzio, ndr)». Fumata bianca anche per il Terre dei Gonzaga in Destra Po: in questo caso, però, i lavori del consiglio, anticipato a ieri (si doveva tenere sabato) hanno stravolto le previsioni della vigilia. Simone Minelli, allevatore di Motteggiana (Coldiretti), prenderà il posto della compagna di associazione Ada Giorgi, alla quale però è stato affidato il ruolo strategico di vicepresidente vicaria con delega alla pubblica amministrazione. Al loro fianco, come vicepresidente, il confagricolo Giorgio Strazzi. Si complicano le cose ai Territori del Mincio, dove ieri mancava ancora un accordo sul nome del presidente. Uscita di scena Elide Stancari, che non ha ottenuto un numero sufficiente di voti per entrare in consiglio, per la successione si parlava con insistenza di Filiberto Speziali, nome proposto da Confagricoltura. Coldiretti sembrava d’accordo, ma improvvisamente i vertici dell’associazione hanno cambiato idea. Il consiglio è stasera e si preannuncia infuocato. Arrivano, intanto, i commenti. La prima è intervenire è Coldiretti, soddisfatta del bottino: nove consiglieri su dodici nei due consorzi a guida “gialla”. «Buon lavoro a Bignotti e Minelli, validi agricoltori chiamati nell’importante compito di gestire le risorse idriche in una fase di cambiamento climatico, dove già nel 2022 abbiamo capito quanto sia importante l’acqua nell’economia dei territori e per il sistema agro-zootecnico».