surplus a novembre a 69 miliardi, tonfo di import ed export
Il commercio cinese indebolito dal raffreddamento della domanda a causa dell’aumento dei tassi. L’effetto dei lockdown sui consumi interni: -10,6% annuo, contro il -6% previsto
Le esportazioni sono crollate a 296,1 miliardi di dollari, in peggioramento rispetto al calo dello 0,9% di ottobre. Le importazioni sono diminuite a 226,2 miliardi di dollari, in calo rispetto alla discesa dello 0,7% del mese precedente. Il surplus commerciale globale del Paese si è ridotto del 2,5% rispetto all’anno precedente.
Gli effetti delle politiche “zero-Covid” – Una contrazione del commercio cinese era attesa, con il raffreddamento della domanda globale a seguito degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e delle banche centrali in Europa e in Asia per frenare l’aumento dell’inflazione. La domanda dei consumatori cinesi è stata danneggiata dalla strategia “zero-Covid” che ha ripetutamente chiuso ampie sezioni delle città per contenere focolai di virus.
L’allentamento delle misure contro il Covid – Una politica che ora Pechino, anche dopo le recenti proteste, ha deciso di allentare con una brusca inversione di marcia. Le persone che risultano positive al virus potranno isolarsi a casa e le scuole dove non ci sono stati focolai torneranno all’insegnamento in classe. Verranno inoltre limitati i blocchi a edifici, distretti e quartieri. Secondo le nuove linee guida presentate dalla Commissione nazionale per la salute (Nhc), “le persone infette asintomatiche e i casi lievi vengono ora generalmente isolati al domicilio” e il Paese “ridurrà la frequenza dei test”.
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