Riunione Bce, nuovo rialzo tassi di interesse al 2,0%: cosa aspettarsi

L’Eurozona aspetta una nuova mossa da “falco” nella riunione Bce di giovedì 27 ottobre.

Il Consiglio direttivo della banca centrale il mese scorso ha alzato i suoi tassi di interesse chiave di 75 punti base, in una mossa senza precedenti e molti osservatori ora si aspettano che ripeta la stessa decisione nella riunione fissata tra due giorni. In questo modo, il tasso di interesse della banca salirebbe al 2,00% e quello dei depositi all’1,50%.

Le famiglie e le imprese si stanno preparando per un inverno cupo, mentre la Russia continua a limitare le forniture di gas all’Europa, sollevando timori per la carenza di energia e per bollette di elettricità e riscaldamento da record.

Il punto è che come altre banche centrali, la Bce sta utilizzando una serie di rialzi dei tassi per tenere sotto controllo l’inflazione, con il rischio di rallentare l’attività economica a tal punto da innescare una flessione.

In Eurozona, secondo gli ultimi dati aggiornati, i prezzi al consumo sono aumentati al 9,9% a settembre, con il tasso al 10% nella sola Germania. Tuttavia, all’orizzonte si vede una recessione, o comunque una contrazione, come preannunciato dalla stessa Lagarde in alcuni interventi.

Con queste premesse, la riunione Bce del 27 ottobre è attesa e potrebbe scuotere i mercati: cosa aspettarsi?

Bce pronta al rialzo dei tassi di interesse dello 0,75%: le previsioni

La Banca Centrale Europea farà un altro gigantesco aumento dei tassi di interesse per domare l’inflazione record, scrollandosi di dosso le pressioni politiche che suggeriscono di avanzare con più attenzione mentre l’Eurozona si avvicina alla recessione.

Dalla riunione politica di settembre, quando la Bce ha aumentato i tassi di 75 punti base, l’inflazione complessiva è stata più forte del previsto raggiungendo il record del 9,9%. Allo stesso tempo, sono emersi nuovi segnali di rialzo delle aspettative di inflazione, aumentando i rischi di una spirale salari-prezzi.

A Francoforte è parsa dunque chiara la volontà di dimostrare determinazione nella guerra contro l’aumento così vertiginoso e continuativo dei prezzi. Il messaggio dovrà essere inequivocabile: la banca centrale, che ha proprio lo scopo di tenere sotto controllo l’inflazione, non può non agire o commettere errori nella valutazione di questa persistente – e non più temporanea – crescita dell’inflazione.

Le aspettative di inflazione che superano l’obiettivo del 2% della Bce saranno l’argomento più potente per un inasprimento aggressivo, anche tra le colombe politiche. “Dovremo anche fare attenzione a un possibile disancoraggio delle aspettative di inflazione a medio e lungo termine superiori al 2%” ha affermato il mese scorso il governatore della banca centrale spagnola Pablo Hernández de Cos. “Nei prossimi mesi, rimarremo estremamente vigili su questi indicatori.”

Investitori ed economisti stanno attualmente scommettendo su una seconda mossa di 75 punti base, che non sarà accolta con favore da alcuni governi che hanno messo in guardia la Bce da interventi che potrebbero indebolire…