Mantova, carenza cronica di personale nelle Rsa

Nel convegno alla fondazione Mazzali di via Trento si è discusso di caro bollette, mancanza di personale e inflazione, alla presenza di Adriano Robazzi, presidente di Uneba Mantova, Mara Gazzoni, presidente del Mazzali e Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia. Tra il pubblico anche i dirigenti di Asst e Ats, i neoparlamentari Andrea Dara, Paola Mancini e Antonella Forattini, i rappresentanti del terzo settore, i consiglieri regionali Alessandra Cappellari e Andrea Fiasconaro e l’assessore del Comune Andrea Caprini.

Come qualsiasi ente pubblico o privato e come ogni cittadino, anche le Rsa devono fare i conti con l’aumento spropositato dei costi delle bollette, ma secondo Robazzi, questo non è il problema più grave che le case di riposo devono affrontare: «Abbiamo una grave carenza di personale, perché qui gli operatori vengono pagati meno rispetto a un ospedale. L’80% dei costi di una Rsa riguarda il personale, per cui i prezzi dell’energia e delle materie prima in realtà sono dettagli per noi». Per Robazzi l’aumento delle rette è necessario per poter mantenere uno standard qualitativo alto, ma per far fronte a ciò «chiedo che si stringano alleanze con i sindacati dei pensionati e dei lavoratori. Se dobbiamo alzare le rette qualcuno deve pur aiutare a pagare. Se gli anziani non possono permettersi un posto in una Rsa è chiaro che per qualsiasi malanno si rivolgono agli ospedali. Noi sappiamo curarli, escludendo alcuni casi ovviamente, ma se non ci sono gli operatori che possono occuparsene diventa difficile».

Anche Gazzoni concorda con Robazzi riguardo alla mancanza di personale e aggiunge: «La Regione non dà la giusta attenzione alle Rsa. Abbiamo dovuto aumentare le rette anche a causo dei costi delle bollette, e per cercare risorse dobbiamo per forza ricorrere a tutti i bandi ai quali possiamo accedere».

L’avvocato Degani si unisce alle riflessioni di Gazzoni e Robazzi spiegando che bisogna tenere in considerazione anche il problema delle risorse del Pnrr: «La maggior parte delle Rsa presenti in Italia si trova in Lombardia e molte di queste sono ex Ipab diventate Fondazioni. Il Pnrr però ha una connotazione pubblica e quindi neanche questo può essere la soluzione alle difficoltà delle Rsa. Inoltre, è assolutamente necessaria una riforma del terzo settore».

Nel dibattito è intervenuta anche Mara Azzi, direttrice generale di Asst Mantova, portando il punto di vista dell’ospedale: «Anni fa lavoravo nel campo delle Rsa e vedo che alcuni dei problemi che c’erano allora si sono trascinati fino ad adesso. È vero che gli stipendi del personale che lavora in ospedale sono più alti rispetto a quelli delle case di riposo, ma quando facciamo i bandi di assunzione, anche se partecipano molte persone, alla fine ne rimangono pochissime da poter assumere. Anche noi abbiamo quindi il problema della carenza di personale. Penso che quello che dobbiamo fare tutti in questo periodo sia innanzitutto resistere e poi potremmo chiedere ai nostri neoparlamentari mantovani di lavorare affinché vengano equiparati gli stipendi degli operatori delle Rsa e degli ospedali perché le strutture per anziani…