Luglio di riscossa per le Borse europee. Le trimestrali spingono Milano: +5,2%
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – È stato un luglio di riscatto quello appena concluso dalle Borse europee, con Amsterdam “maglia rosa” tra i principali listini continentali (+10,7%). Rispetto alla fine di giugno, il Ftse Mib ha guadagnato il 5,2%, una performance salvata da quella dell’ultima settimana, nella quale Piazza Affari ha guadagnato il 5,6%. A livello mensile il Dax40 di Francoforte si è mosso allo stesso passo di Milano e ha segnato un +5,5%, mentre il Cac40 di Parigi ha fatto meglio salendo dell’8,9% e l’Ibex35 di Madrid è risultato poco mosso (+0,7%). Nel mese, il Ftse100 di Londra ha guadagnato il 3,5% e lo Stoxx 600 Europe il 7,6%. Tra i settori che più hanno contribuito al recupero di luglio, quelli legati a beni industriali e servizi (+14,3%), col tech (+13,2%) al pari del real estate (+13,2%), seguito dal retail (+12%). Performance più sottotono per banche (+1,6%) e assicurazioni (+1,4%), con i servizi finanziari che invece hanno registrato un +11,2%.
Nell’ultima seduta le trimestrali trainano Piazza Affari
Chiusura, quindi, positiva per le Borse europee nell’ultima seduta di luglio, un mese che ha evidenziato un deciso riscatto per i listini continentali. I mercati azionari sono stati sostenuti dalle trimestrali e dai segnali positivi arrivati dal Pil della zona euro, anche se l’inflazione su entrambe le sponde dell’Atlantico resta alta. A Piazza Affari, il FTSE MIB ha terminato la seduta del 29 luglio in testa ai principali listini del Vecchio Continente, portando così il suo bilancio mensile a +5,2%. Guadagnano posizioni anche Parigi (CAC 40), Francoforte (DAX 30) e Londra (FT-SE 100). Nell’eurozona, il Pil ha segnato un +0,7% nel trimestre e +4% su anno, mentre l’Italia ha visto un’accelerazione a +1% nel secondo trimestre e del 4,6% annuale. Sul fronte dei prezzi al consumo, nel nostro Paese l’inflazione in luglio è scesa al 7,9%, dal +8% record di giugno, con il calo dei beni energetici. Intanto, alla vigilia è emerso che gli Stati Uniti sono in recessione tecnica: la prima lettura del Pil del secondo trimestre, infatti, ha mostrato che l’economia statunitense si è contratta dello 0,9%, dopo il calo dell’1,6% registrato nel primo trimestre. E sempre Oltreoceano, l’inflazione Pce (misura preferita dalla Federal Reserve) è balzata del 6,8% a giugno, rispetto a un anno fa e dell’1% su maggio, facendo segnare il più grande rialzo mensile dal febbraio 1981. In questo quadro, tuttavia, anche Wall Street viaggia in positivo, sostenuta dalle trimestrali di big tech come Apple e Amazon e di alcuni colossi petroliferi.
Trimestrali protagoniste: strappa Eni, scivola Leonardo
A Milano i conti delle grandi società sono stati protagonisti nella seduta del 29 luglio: Eni ha visto balzare l’utile netto a 3,8 miliardi nel trimestre e 7,4 miliardi nei sei mesi, mentre Webuild è tornata in attivo con un utile di 64 milioni. Anche Mediobanca e A2a sono salite dopo i rispettivi conti, mentre ha perso posizioni Nexi. In rialzo Saipem e Interpump Group. La peggiore è stata Leonardo – Finmeccanica, con gli analisti che, pur parlando di risultati in linea con le attese, sono rimasti tiepidi per…
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