Cresce a Genova la richiesta di personale. Manca però l’offerta
Mismatch tra domanda e offerta
«C’è un mismatch fra domanda e offerta – ha sottolineato il presidente di Confindustria Genova, Umberto Risso – le cause sono diverse e complesse, anche perché c’è un cambiamento di atteggiamento e disponibilità verso il lavoro, che si estende anche alla cultura del lavoro e alla formazione: ci sono i corsi ma si fatica a trovare chi si iscriva».
Si tratta di un problema, ha detto Marco Gaione, responsabile del Tavolo Apl, «che esiste a tutti i livelli. Non vale solo per i camerieri, che sicuramente è una delle categorie più richieste, ma vale anche per ingegneri e operai specializzati; e spesso le motivazioni sono legate a scelte di vita e a un cambiamento dei bisogni, maturato durante il periodo della pandemia, conseguenza anche dei periodi di lockdown e dello smart working».
Le aziende, nel periodo gennaio-aprile 2022, hanno chiesto tecnici (per il 25%), professioni non qualificate (25%), professioni qualificate nel commercio e servizi (22%), artigiani e operai specializzati (12%), operai, operatori e conduttori (9%), impiegati (6%).
Alla ricerca di tecnici
Le richieste di professioni tecniche, in particolare, sono salite del 27% in termini tendenziali, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, e del 12% in termini congiunturali, in raffronto al quadrimestre immediatamente precedente. In confronto agli stessi mesi 2019, l’aumento è stato pari a +16%.
L’indicatore della difficoltà di reperimento di queste figure mette al primo posto, con un valore di 90 su 100, cuochi in alberghi e ristoranti, operai specializzati nell’edilizia, seguiti da tecnici della salute: le aziende ne cercano 206, l’indicatore segna un grado di difficoltà a trovarne che si attesta a quota 88,1 su 100
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