Una scatola nera per la Terra

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Molto presto anche la Terra avrà la sua scatola nera: sarà analoga a quella installata sugli aerei, che permettono di ricostruire gli eventi in caso di disastri. E qui proprio di disastri stiamo parlando.

SOS terra. Gli esperti sono tutti dello stesso avviso: il nostro pianeta sta per schiantarsi contro un gigantesco disastro ambientale. Riscaldamento globale, acidificazione degli oceani, estinzioni e cambiamenti climatici stanno colpendo la Terra con conseguenze difficili da prevedere.

Per questo motivo i ricercatori dell’Università della Tasmania in collaborazione con alcune aziende private hanno deciso di costruire la scatola nera della Terra, un apparecchio complesso, destinato a durare nel tempo, che consegnerà alle future generazioni dati e informazioni su ciò che abbiamo (o non abbiamo) fatto per salvare la situazione.

Memoria collettiva. Il dispositivo è di fatto un enorme hard disk, grande come un autobus e protetto da un involucro di acciaio spesso oltre 7 centimetri. Il dispositivo, collegato a Internet, è programmato per registrare ogni tipo di informazione relativa alla salute del pianeta: dai dati sulle temperature a quelli sull’estensione dei ghiacciai, dall’andamento della popolazione alla spesa militare, dal consumo di energia all’utilizzo del suolo.

L’apparecchio sarà inoltre in grado di setacciare la Rete e di copiare articoli di giornale, ricerche scientifiche, post dai social network e tutto ciò che potrà essere d’aiuto ai nostri discendenti per capire come le nostre generazioni hanno affrontato il problema del clima. 

Eterna o quasi. La scatola nera è stata progettata per essere praticamente indistruttibile e anche per essere una provocatoria opera d’arte contemporanea, con linee squadrate e superfici lucide ricoperte di pannelli fotovoltaici. L’apparecchio sarà collocato nel deserto della Tasmania: la sua costruzione dovrebbe iniziare nei primi mesi del 2022 e i tutti i dati raccolti saranno immediatamente resi disponibili su Internet.

Nel frattempo, il sistema che si occupa della raccolta delle informazioni è già al lavoro e sul sito della Earth’s Black Box se ne può osservare l’attività in tempo reale.



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