Mattia alla Ford a Londra a costruire il diesel pulito: «E dire che da piccolo volevo fare

Il 34enne mantovano è nel team che sviluppa un nuovo motore: «Ma sono un ingegnere aerospaziale, ora continuerò nel mio settore»

GONZAGA. «Da piccolo volevo fare o il contadino, per seguire le orme del papà o, per qualche strano motivo, l’avvocato». Mattia Giovannini non è di quelle persone che sin da piccoli sapevano cosa fare. Ma oggi, a 34 anni, da Londra ricorda che la sua strada la scoprì abbastanza presto.

«Ero alle medie, penso in prima media, ero in macchina e ho sentito alla radio una domanda del radiocronista a una ascoltatrice. Ricordo molto bene. La domanda era: “Che cosa fai? Che cosa studi?”. La ragazza ha risposto “ingegneria aerospaziale”. Per me è stata una illuminazione. Ho pensato che quel nome suonava proprio bene ed era evocativo. Da quel momento ho iniziato a pensare che anche io avrei fatto l’ingegnere aerospaziale».

La famiglia ha una grande azienda. Ci lavora il papà Marco con il fratello e il figlio Gioele, mentre la mamma Giusy segue la casa. Mattia costruisce il suo percorso scolastico in vista di quell’obiettivo e sceglie il liceo scientifico tecnologico. Dopo la maturità, nel 2006 si iscrive al Politecnico di Torino «perché mia mamma è originaria di là e avrei avuto un po’ di supporto dai parenti». Nel 2009 arriva la laurea triennale e tre anni dopo quella specialistica.

«Ho iniziato a lavorare con un assegno di ricerca alla Avio – Sezione spazio a Rivalta Torinese. Un anno come assegnista di ricerca sulle turbopompe criogeniche per il lanciatore spaziale Ariane 5». Ma Mattia, che ora ha le idee chiare, morde il freno. «Facevo fatica ad accettare i tempi di sviluppo e realizzazione dall’idea al prodotto finito che nel campo spaziale sono estremamente lunghi. Così ho deciso di tornare sui banchi per un master di secondo livello (2014-2015) in “Energy Management for Powertrain” e di lavorare al contempo alla Fpt Industrial (Torino) come ingegnere di controllo applicato ai catalizzatori per veicoli commerciali».

Torino è a capitale italiana dell’auto ma Mattia sente la necessità di lasciare l’Italia per fare un’esperienza all’estero e «capire una nuova realtà, migliorare l’inglese e mettermi alla prova in un ambiente a me non famigliare». A Natale del 2015 si mette “sulla piazza” e grazie a LinkedIn riceve una chiamata da un recruiter, un reclutatore inglese. Dopo un processo di selezione a maggio 2016 si trasferisce in Inghilterra dove è tuttora.

«Da allora lavoro per Avl Powertrain Uk come ingegnere calibratore presso Ford Motor Company. Dopo aver seguito lo sviluppo di un motore da 1.500 cc diesel per Europa e Nord America ora sono responsabile per le emissioni di un motore 3 litri diesel per mercati tra i quali Europa, Australia, Sud America e Sud Africa».

Ma Mattia non è uno che si ferma. «Al momento, dopo quasi 6 anni in questa posizione e con l’idea di non diventare uno specialista, sento la necessità di un nuovo ruolo per ottenere nuove conoscenze e…