Esami ai privati, a Mantova rispunta il bando: Ats lo propone con più

L’ex direttore del Poma l’aveva annullato, Mannino rilancia: quattro mesi e tre milioni di euro

MANTOVA. L’ex direttore generale dell’Asst, Raffaello Stradoni, lo aveva annullato il 7 settembre, il giorno della sua partenza da Mantova verso l’Ats della Montagna.

L’attuale manager dell’Ats Val Padana, Salvatore Mannino, ne ha riproposto uno simile il 28 settembre con scadenza oggi.

La proposta di esternalizzare l’alta diagnostica ai privati, che nei mesi scorsi ha fatto tanto discutere per il timore di un’assegnazione che per alcuni rischiava di diventare in futuro permanente, è uscita dalla porta ed è rientrata, allargata anche ad altre prestazioni, dalla finestra. È infatti di queste ore l’appello, tramite una manifestazione di interesse, rivolto alle strutture sanitarie private vogliose di stipulare un contratto integrativo per la fornitura di prestazioni sanitarie aggiuntive nel corso del prossimo quadrimestre, finalizzato al recupero delle liste di attesa in esecuzione di quanto indicato da una delibera regionale del 2 agosto scorso.

Ma questa volta non riguarda solo l’alta diagnostica (Tac e risonanza) ma un ventaglio di prestazioni più ampio, che va dalle prime visite, alla diagnostica strumentale, fino ad alcuni interventi chirurgici.

Ma se nel primo avviso, quello ritirato, la cifra prevista per un anno di aiuti ricevuti dai privati era di 200mila euro, con il secondo avviso si sale a 3 milioni.

La procedura è regolare e alla luce del sole, come del resto risulta dalla delibera regionale del 2 agosto che indicava proprio la necessità di un intervento del privato per ridurre le liste di attesa negli ospedali pubblici impegnati tra l’altro nell’emergenza coronavirus.

A questo punto l’unica domanda che ci si può porre è la seguente: come mai l’ex direttore generale del Carlo Poma abbia ritirato il precedente avviso di interesse scrivendo nella delibera di annullamento che ormai la pandemia aveva rallentato la sua corsa e che quindi l’ospedale pubblico poteva tornare ad erogare l’alta diagnostica senza grossi problemi e pochi giorni dopo l’Ats Val Padana abbia lanciato un altro avviso di interesse sottolineando la necessità di prestazioni aggiuntive indispensabili per ridurre i tempi di attesa sia per i ricoveri che per la specialistica ambulatoriale. Per poter partecipare alla procedura finalizzata alla stipula degli addendum contrattuali (di fatto uno sforamento del budget assegnato ai privati) l’ente deve avere alcuni requisiti: deve essere un erogatore accreditato a contratto con l’Ats per le prestazioni di ricovero per acuti e di specialistica ambulatoriale, compresa la medicina dello sport, per le quali viene presentata la manifestazione di interesse.

Ats nel decreto del 28 settembre dispone che le domande per partecipare al bando dovranno essere redatte sulla base di un fac-simile dove vengono indicate le prestazioni sanitarie che la struttura ritiene di essere in grado di erogare in aggiunta.

La proposta…