Morgia: «Mantova deve avere pazienza, Corda è bravo però stavolta vinciamo noi»

«Battisti e Lauro gli uomini giusti per far crescere i baby.A Seregno gara tosta e agonistica ma si può spuntarla»

MANTOVA. «Ninni Corda e i suoi, dopo aver vinto il campionato col Como, hanno fatto lo stesso l’anno dopo a Foggia e dunque va loro riconosciuto che sono proprio bravi. Stavolta però speriamo di vincere noi». Le parole sono di Massimo Morgia che, al momento senza panchina, osserva da lontano il Mantova dei suoi pupilli Battisti e Lauro, invita la piazza ad avere pazienza e “gioca” la sfida che domenica 10 ottobre vedrà i biancorossi impegnati a Seregno contro una squadra in cui militano tanti ex del Como che beffò tre anni fa la sua Acm nella corsa alla Lega Pro.

«Fu un testa a testa esaltante – ricorda Morgia -, negli scontri diretti vincemmo noi all’andata e loro al ritorno. Ma alla fine in C è andato il Como e noi purtroppo ci siamo attaccati al tram. Conoscendo Corda, di sicuro il Mantova domenica troverà sul piano emotivo un avversario molto determinato, concentrato, battagliero e con un grande impatto agonistico che in certi campionati alla fine è forse uno dei fattori più importanti. Non sarà facile ma stavolta speriamo di vincere noi».

E l’uso del “noi” non è casuale, perché Morgia tifa per i suoi ex calciatori che stanno guidando ora il Mantova: «Battisti e Lauro li ho avuti entrambi con me ed erano atleti forti oltre che ragazzi a posto. Alessandro secondo me è stata un’ottima scelta come ds perché è un conoscitore di calcio ma anche una persona con il carattere giusto per la piazza. Lo sento abbastanza spesso, anche da lontano mi piace informarmi sulle squadre a cui sono legato. Maurizio come allenatore lo conosco meno, ma se l’ha scelto Battisti sono sicuro che è il tecnico giusto per guidare la squadra».

Una squadra che finora ha ottenuto meno di quanto meritasse e che domenica è incappata in un passaggio a vuoto contro la Juventus: «Da quanto ne so io la squadra è stata ridimensionata nel budget e ringiovanita, per cui è normale che serva un po’ di tempo per far quadrare tutto. Ma la partenza mi sembra sia stata buona sotto il profilo del gioco e una prestazione non eccelsa ci può stare. L’unico pericolo che vedo è farsi prendere da depressioni o esaltazioni a seconda dei risultati. I tifosi devono avere pazienza e lasciare che con il lavoro l’allenatore faccia crescere questi giovani. È questa la strada giusta da percorrere, l’ansia dei risultati va un attimo tenuta da parte per lasciar spazio al lavoro sul campo».

E in campo Massimo Morgia non vede l’ora di tornarci: «Non mi era mai capitato di star fermo tanto tempo in vita mia, faccio davvero fatica e ho una voglia matta di tornare a confrontarmi. Non ripeterò però l’errore fatto andando al Chieri e poi alla Vigor Lamezia, dove alla fine al progetto di condurre prima squadra e vivaio per crescere credevo soltanto io. A questo punto accetterò soltanto di allenare una…