Le Borse di oggi, 31 agosto 2021. I listini Ue chiudono deboli. La variante

MILANO – I listini europei chiudono deboli dopo un avvio in cauto rialzo. I mercati sono tirati da due forze opposte: da una parte c’è Wall Street che non conosce sosta e anche ieri sera ha portato lo S&P500 e il Nasdaq a nuovi record, mentre il Dow Jones ha terminato debole. Mai dal 1997 i primi otto mesi dell’anno erano andati così di corsa per i 500 titoli principali americani. L’ultima iniezione di fiducia per gli scambi americani è arrrivata dal presidente della Fed, Jerome Powell, che la scorsa settimana ha detto che l’inizio del tapering – ovvero della riduzione degli stimoli – è probabile entro la fine dell’anno, che l’inflazione resta transitoria e calerà con il tempo; e l’aumento dei tassi d’interesse, invece, è ancora lontano. Parole che hanno tranquillizzato gli investitori sul fatto che il supporto della Banca centrale Usa, con i suoi oltre 8.300 miliardi di dollari di bilancio, non svanirà all’improvviso. Ma d’altra parte resta l’incognita della variante Delta del coronavirus: la media sui 7 giorni dei nuovi casi giornalieri è salita del 5% negli Stati Uniti, mentre la Cina dà segnali di preocupazione che si riflettono nella frenata dei servizi, con il relativo indicatore ai minimi da un anno e mezzo.

I listini del Vecchio continente girano dunque in lieve calo dopo la boa di metà giornata, mentre Wall Street oscilla in ordine sparso sui livelli record: alla chiusura degli scambi del Vecchio continente, il Dow Jones sale dello 0,1%, lo S&P500 è invariato e il Nasdaq scende dai massimi (-0,07%). Milano scivola dello 0,06% finale e tiene di un soffio il supporto dei 26 mila punti. Debole Londra, che cede lo 0,38% e ieri era chiusa per festività, mentre Parigi perde lo 0,11% e Francoforte scende dello 0,38%.

Tra i dati macro pubblicati in giornata, l’Istat ha confermato la ripresa al +2,7% nel secondo trimestre dell’anno in Italia e un’accelerazione dei prezzi ad agosto che ha riguardato tutta l’Eurozona: secondo Eurostat la variazione annua è stata del 3%. Proprio questo aspetto, secondo molti osservatori, alza la possibilità che la Bce si trovi costretta ad affrontare il tema del tapering, la chiusura degli stimoli, per il quale spingono già i falchi. Ieri il governatore francese, Francois Villeroy de Galhau, ha detto che la Banca centrale europea dovrebbe tenere conto di un recente miglioramento delle condizioni di finanziamento nel discutere il futuro dei suoi acquisti mensili di asset legati alla pandemia. Ma ha anche aggiunto che non c’e’ urgenza di decidere sul futuro del Programma di acquisto di emergenza pandemica alla riunione di settembre della Bce perché, a differenza della Federal Reserve statunitense, la Banca europea potrebbe adeguare i suoi acquisti mensili in base al finanziamento condizioni.

Negli Stati Uniti si segnala la crescita dei prezzi delle case maggiore da 30 anni. L’indica S&P CoreLogic Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi delle case, è salito in giungo del 18,6% dopo il +16,8% di maggio. Si tratta dell’aumento maggiore dal 1988 ed è legato alla guerra dei prezzi avviata dai consumatori che, con a disposizione mutui a tassi bassi e complice le limitate…