Pressing per lo stato di calamità nel Basso Mantovano, la Regione: «Fatto quanto dovuto»

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L’assessore lombardo Foroni: «Relazione dettagliata, ma il governo ha deciso altrimenti». Colaninno «Non molliamo». I circoli Pd: «Faremo una mobilitazione»

SUZZARA. Lo stato di calamità per gli eventi meteo di luglio concesso dal governo per l’Alta Lombardia, ma non per il Mantovano scatena la polemica. «La Regione ha fatto quanto dovuto – spiega l’assessore lombardo alla Protezione Civile, Pietro Foroni – abbiamo inviato una relazione di oltre cento pagine con gli eventi dal 3 luglio all’8 agosto. Conteneva i danni ai Comuni di Gonzaga, Moglia, Quistello, Pegognaga e Sabbioneta. Il governo ha deciso in base alla relazione del Dipartimento per la protezione civile. Che in genere è restìo ad accogliere richieste per grandinate. Ma la politica serve per sensibilizzare e mettere in luce i danni».

Un invito che il parlamentare Matteo Colaninno (Italia Viva) aveva già colto: «Ho parlato direttamente con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Con il ministro Elena Bonetti stiamo facendo pressing. Le normative sono complesse, ma la procedura per il Basso Mantovano, dove l’entità dei danni della grandine è stata enorme, non è chiusa. E siamo vicini al sindaco e alla popolazione». Intanto, i circoli Pd della Bassa (Gonzaga, Pegognaga, San Benedetto Po, Suzzara, Motteggiana , Moglia e Tabellano) annunciano una mobilitazione.

«Per il nostro territorio è inaccettabile l’esclusione dal riconoscimento dello stato di calamità deliberato dal consiglio dei ministri solo per le province di Como, Varese e Sondrio. Il Basso Mantovano, a partire da Gonzaga, è stato duramente colpito dal nubifragio di fine luglio. Abitazioni, imprese, coltivazioni, automobili sono state devastate dalla grandine e dal maltempo» dicono in una nota. E aggiungono: «Non c’interessa capire se è stata la Regione a non inoltrare in modo corretto al governo la proposta per il riconoscimento dello stato di calamità o se è stato il governo a trascurare completamente il nostro territorio. A noi interessa rappresentare e dare voce ai nostri cittadini, i quali non possono essere trattati come cittadini di serie B. Ai parlamentari mantovani chiediamo di farsi carico dei problemi del nostro territorio. A questo primo comunicato, faremo seguire una forte e diffusa mobilitazione dei nostri circoli in tutte le comunità del Basso Mantovano fino a quando non avremo ottenuto il risultato per il nostro territorio».

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