Mantova, doppia campanella d’ingresso confermata per le scuole. Il prefetto: «I

Ora è ufficiale: in settembre i ragazzi delle superiori entreranno alle 8 e alle 10. La misura estesa a scuole private e Cfp. Turno unico solo negli istituti fuori città. «Per Apam è impossibile reperire mezzi aggiuntivi in questa fase» 

MANTOVA. Adesso è ufficiale: in settembre le scuole superiori di città applicheranno ancora il doppio orario di ingresso. Non solo. Anche i corsi di formazione professionale (i Cfp) e le scuole paritarie verranno probabilmente inserite nel sistema del doppio turno da cui erano state escluse l’anno scorso. La decisione, presa dopo le riunioni del tavolo sul trasporto scolastico, è stata comunicata dalla prefettura a tutti i soggetti coinvolti: dai dirigenti e le amministrazioni scolastiche alle aziende di trasporto, agli enti locali. Vengono escluse dal doppio turno le superiori della provincia perché, come si legge nel comunicato, «il reperimento di una decina di mezzi supplementari e gli opportuni adattamenti apportati da Apam consentono di mantenere il turno unico».

Il nodo è sempre quello, lo stesso dello scorso anno scolastico: il trasporto degli studenti pendolari.

Apam ha più volte sostenuto che, con il limite di capacità di trasporto all’80% della capienza dei mezzi imposto dalle norme anti-Covid e con il rientro alle lezioni in presenza del 100% dei ragazzi, non riesce a garantire il servizio per tutti. Non per le superiori di città, quantomeno. La prefettura scrive che la soluzione del doppio turno «deriva pure dall’impossibilità di reperire mezzi di trasporto aggiuntivi, segnalata da Apam anche in questa fase, nonostante gli sforzi profusi». Ma di quanti pullman ci sarebbe bisogno per consentire a tutti gli studenti pendolari di essere portati a scuola e riportati a casa negli orari normali? Su questo non c’è risposta. L’agenzia regionale di trasporto pubblico locale argomenta che durante l’estate è impossibile «rinnovare la ricognizione delle abitudini dell’utenza scolastica». Il rischio, se fosse applicato l’orario unico per tutte le superiori, sarebbe, secondo le stime riportate dal documento prefettizio sulla scorta di ricognizioni fatte lo scorso inverno, di «avere centinaia di ragazzi lasciati a terra» per insufficienza di posti. Sembra che, al momento, la possibilità di tornare al turno unico d’ingresso (fortemente auspicato da tutti, ma in particolare da studenti e famiglie che affrontano da due anni disagi di ogni tipo) dipenda dal futuro cambiamento «delle variabili anche normative cui è soggetto tutto il sistema». Come sarà organizzato il doppio turno? Come lo scorso anno, con le scuole divise in due gruppi che alternavano ogni 15 giorni l’ora della prima campanella dalle 8 alle 10 e viceversa? Oppure ogni scuola dividerà le classi in due gruppi applicando su questi l’alternanza dell’orario d’ingresso? Quest’ultima ipotesi non sembra avere il favore delle scuole, anche in…