Bidoni del secco vuoti da due anni: Mantova Ambiente mette sotto la lente i furbetti dei
[ad_1]
Il gestore della raccolta avvia le indagini sulle utenze anomale: si parte da Poggio Rusco
MANTOVA. Eccesso di zelo o furbizia maldestra, facilmente smascherabile? Anche a mettercisi d’impegno, con meticolosità scientifica, quasi ascetica, è impossibile non produrre una briciola di rifiuto secco. Eppure ci sono famiglie che negli ultimi due anni non hanno mai riempito il loro bidone per la raccolta dell’indifferenziata porta a porta. Nemmeno una volta, per sbaglio.
È successo a Poggio Rusco, è capitato in un comune dell’Alto Mantovano e si segnalano altri casi in giro per la provincia, tanto che Mantova Ambiente è pronta a correre ai ripari, andando a verificare caso per caso.
Proprio così: il gestore del servizio, d’intesa con il Comune coinvolto, andrà a bussare a casa dei virtuosi/furbetti per chiedere conto dell’anomalia, verificare il funzionamento del bidone e incentivare «un corretto conferimento».
L’obiettivo è scoraggiare l’abbandono dei rifiuti, fenomeno odioso che caria i fossi, guasta piazze e viali, assedia i cestini della spazzatura e macchia ogni pretesa di civiltà. «Causa inquinamento ambientale e genera un aumento dei costi che ricadrà poi su tutti i cittadini» per dirla con tono istituzionale.
L’operazione partirà in questi giorni da Poggio Rusco, dove la produzione di residuo secco ammonta a 65,5 chilogrammi pro capite all’anno, con una quota di raccolta differenziata superiore all’88 per cento.
Dato incoraggiante, che non ammette il sospetto di furbizie e scorciatoie. Gli utenti sotto la lente hanno già ricevuto una comunicazione, a doppia firma “amministrazione comunale” e “Mantova Ambiente”, che rileva l’anomalia della mancata esposizione dei bidoni del secco e annuncia controlli. Verifiche che – conferma il gestore – in prospettiva si estenderanno anche in altri comuni della provincia.
Furbizia ingenua, ammesso che sia tale, visto che la raccolta dell’indifferenziata è tracciata: farla franca è impossibile.
«Questa frazione, costituita da tutto ciò che non può essere avviato al riciclo (ceramiche, cialde in plastica per caffè, cosmetici, lettiere in argilla, mozziconi, ovatta, occhiali…), viene raccolta porta a porta attraverso un bidone con microchip per la registrazione dello svuotamento – riferisce Mantova Ambiente – verificato che diverse utenze negli ultimi due anni non hanno mai conferito il rifiuto secco, in un paio di comuni si è pensato di contattarle per comprendere i motivi, visto che ogni utenza paga comunque nella propria bolletta degli svuotamenti minimi, anche se il bidone non viene esposto». Eccola, l’ingenuità al cubo di chi si crede più furbo.
[ad_2]
Read More: Bidoni del secco vuoti da due anni: Mantova Ambiente mette sotto la lente i furbetti dei