Lavori nella sede Arpa Oggi il sopralluogo della Sovrintendenza

Catalogare il patrimonio pubblico e privato di interesse storico-artistico per spingere i proprietari a interventi di restauro. Un’azione che sta facendo la Sovrintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Cremona, Lodi e Mantova sul fronte degli edifici in stile liberty delle tre città. A Mantova ne sono già stati individuati alcuni bisognosi di urgenti interventi di recupero. Il sovrintendente Gabriele Barucca per ora ha messo nel mirino la villa sede dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che si trova in viale Risorgimento. L’edificio, costruito tra il 1919 e il 1921, ricorda un castello delle fiabe e si estende su una superficie di 2.100 metri quadrati, ma mostra tutte le rughe del tempo che passa.

Barucca ha contattato la dirigenza di Arpa e ottenuto la disponibilità ad affrontare l’argomento dei lavori. Pubblicamente, subito dopo che si era diffusa la notizia dell’interessamento della Sovrintendenza, da Milano l’Arpa aveva fatto sapere che il restauro non era per il momento una priorità. In privato invece proseguivano i contatti, tanto che per oggi è fissato un sopralluogo di Barucca nella villa di viale Risorgimento. È la seconda visita della Sovrintendenza nel giro di poche settimane. Prima era toccato a Giulia Bressan, diretta collaboratrice di Barucca, ispezionare stanze e muri della sede dell’Arpa per riferire al suo dirigente sullo stato del palazzo. Adesso toccherà allo stesso sovrintendente rendersi conto di persona della situazione per poi concordare con il proprietario, la Regione, l’intervento da sostenere.

E mentre la Sovrintendenza va avanti con i suoi compiti d’istituto, realtà del volontariato come Italia Nostra cercano di dare il loro contributo per la salvaguardia del patrimonio culturale pubblico e privato. Va in questa direzione il censimento che l’associazione porterà a termine per quanto riguarda i beni comuni minori, nell’ambito del bando promosso dal ministero del lavoro.

«Non conosco quel progetto – dice il sovrintendente – ma qualsiasi iniziativa sui beni culturali e storici cosiddetti minori merita di essere tenuta in considerazione. Di solito questi sono quelli più trascurati e quindi se c’è qualcuno che se ne occupa, ben venga». —