L’età rinascimentale studiata a distanza: diventa gioco di ruolo

San Benedetto. L’idea di una insegnante dell’istituto agrario coinvolge gli alunni 

SAN BENEDETTO. Un gioco di ruolo per rendere la storia affascinante durante queste settimane di didattica a distanza. È l’idea della professoressa Maila Cignoni, insegnante di storia e italiano all’istituto di agraria, sede di San Benedetto Po. L’obiettivo: stimolare di più l’attenzione durante le lezioni online in una materia come la storia, lontana dal vissuto dei ragazzi. Gli studenti protagonisti, che da fine gennaio sono alle prese con l’Italia rinascimentale e delle signorie, sono i 22 alunni di terza AS, indirizzo servizi per l’agricoltura.

In cosa consiste il gioco? I ragazzi sono stati divisi in gruppi che rappresentano i principali centri di potere dell’Italia rinascimentale: la Repubblica di Venezia e poi gli Stati retti dalle famiglie Medici, Este, Gonzaga e Malatesta. «Avevamo appena studiato Dante – spiega Cignoni – da qui l’idea di inserire i Malatesta. Ci sono collegamenti anche con il programma di letteratura».

Ogni ragazzo all’interno del gruppo rappresenta un personaggio importante dell’epoca: politici, artisti, guerrieri, inventori. Troviamo quindi Leonardo da Vinci, Lorenzo il Magnifico, Ariosto e Isabella d’Este. Ci sono poi anche dei personaggi del gioco Assassin’s Creed: assassini assoldati dalle varie signorie. «Un videogioco americano al quale lavorano anche gli storici – spiega la professoressa – c’è un’ottima ricostruzione dell’epoca. Così sfruttiamo strumenti che i ragazzi usano».

Oltre ai vari personaggi, ci sono due viaggiatori del tempo, il loro scopo è trovare uomini e donne virtuosi da portare nel presente per aiutare l’umanità a migliorare la situazione attuale.

Ogni ragazzo deve interpretare in maniera teatrale il personaggio che rappresenta. E qui spazio all’immaginazione, sfruttando oggetti che si trovano in casa. Il Doge appare con un centrino in testa con le punte davanti e una scopa come scettro, mentre il Cavaliere di Malta usa il colapasta di metallo al posto dell’elmo. «Nel primo incontro ognuno doveva presentarsi – spiega Cignoni -. Non ero io quindi a spiegare, ma i ragazzi ascoltavano le informazioni da un compagno».

Il gioco, due ore alla settimana, prevede una prima parte di ricerca per affrontare le sfide e poi il gioco vero e proprio. Tra le sfide troviamo l’organizzazione di un banchetto con costumi, attrazioni e piatti dell’epoca e la necessità di rubare l’ampolla con il vaccino del Covid all’interno del castello sforzesco, essendo gli Sforza nemici di tutte le signorie.