Professioni sanitarie a Mantova: via all’anno accademico
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«Tutti i nostri laureati hanno trovato una collocazione professionale o un posto di lavoro entro un anno dal titolo: è questo il miglior auspicio per le nostre matricole». Così la neo-direttrice generale Asst Mantova Anna Gerola ha aperto la cerimonia di apertura delle attività didattiche dell’anno accademico della sede mantovana dell’università di Brescia. Tre i corsi triennali gemmati a Mantova che rappresentano, ciascuno, un aiuto alla carenza di personale sofferta dal sistema sanitario: scienze infermieristiche (a Mantova da 29 anni), fisioterapia, educatore professionale.
L’evento in un teatro Bibiena gremito di studenti e corpo accademico in paramenti solenni, a salutare il nuovo triennio partito con numeri standard per infermieristica – 65 i posti messi a bando e 130 gli iscritti nel triennio; e per fisioterapia – 23 nuovi e 67 iscritti – e con numeri aumentati per il corso per educatori professionali: 35 i nuovi posti, 58 gli iscritti del triennio.
«La formazione è fondamentale per avere persone in grado di rispondere ai nuovi bisogni di cura: oggi si investe sulla medicina di prossimità, il territorio è pronto _ spiega Gerola che nei nuovi iscritti vede una forza propulsiva _ nonostante i compensi non adeguati». Un tema che, dopo i saluti istituzionali del presidente fondazione UniverMantova Paolo Gianolio, ha ripreso il sindaco Mattia Palazzi, esortando il paese a «investire di più sulla sanità, dove gli operatori hanno paghe troppo basse: un giusto stipendio rende più forte il sistema pubblico».
Nel discorso inaugurale del magnifico rettore Francesco Castelli sulle performance positive di UniBrescia e nella prolusione della docente di filosofia Elisa Maria Buzzi, emerge il tema del «Coltivare l’umanità, educare alla cura» e della necessità urgente di investe sul fattore umano.
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