La sindrome da fatica cronica è una condizione fisiologica (e non psicosomatica)

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Le persone affette da sindrome da fatica cronica o encefalomielite mialgica presentano anomalie immunitarie, nel microbioma intestinale, nella funzione cardio-respiratoria e nell’attività di specifiche aree cerebrali: è quanto emerge da un dettagliato studio su una malattia debilitante e difficile da diagnosticare, che sembra avere molto in comune con il long covid.

La ricerca, pubblicata su Nature Communications, ribadisce che la sindrome da fatica cronica è una condizione che ha precise basi fisiologiche, legata ad alterazioni chimico-fisiche dell’organismo e non – come spesso si sentono dire i pazienti – una manifestazione psicosomatica.

Nuova consapevolezza. Benché sia stato condotto su un campione piuttosto ristretto di persone (17, più 21 partecipanti sani), il nuovo lavoro fa luce sulle basi biologiche della malattia: il senso di affaticamento debilitante che prova chi ne soffre è stato per la prima volta ricondotto a un’alterazione dell’attività cerebrale, che potrebbe dipendere a sua volta da un eccessivo innesco del sistema immunitario.

Problemi nel controllo motorio. Nello studio multidisciplinare, i 17 partecipanti – tutti reduci da infezioni di varia natura che sembravano aver innescato i sintomi da sindrome da fatica cronica – sono stati ricoverati in cliniche dei National Institutes of Health (NIH) statunitensi per una settimana e sottoposti a diverse analisi.

Gli esami in risonanza magnetica funzionale della loro attività cerebrale hanno mostrato le prime anomalie: un’attività ridotta nella giunzione temporoparietale, un’area cerebrale che coordina e dirige le azioni motorie (e, per esempio, comanda alle gambe di muoversi o alla bocca di aprirsi per mangiare).

Quando gli scienziati hanno chiesto ai volontari di stringere il pugno per misurare la forza della loro presa, questa parte del cervello ha mostrato una diminuzione dell’attività anziché un incremento. E anche la corteccia motoria, sempre implicata nel controllo del movimento, si è attivata in modo anomalo. Non sono invece emersi segni di affaticamento muscolare.

Un corpo che non risponde. Il cattivo funzionamento delle regioni cerebrali che presiedono al movimento potrebbe causare un senso di fatica anomala e di spossatezza nei pazienti: «Anziché dalla mancanza di motivazione o dall’esaurimento fisico, l’affaticamento potrebbe nascere da un’incongruenza tra qualcosa che il paziente pensa…

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